SILVIO MARIA GIRAUD
MISSIONARIO DELLA SALETTE
SACERDOTE E OSTIA
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CORONAMENTO DELL'OPERA
III. MARIA NOSTRA REGINA
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Per quanto sia glorioso il nostro Sacerdozio coi suoi poteri meravigliosi, è evidente che la Vergine trova si ben al disopra di poi. Eppure parecchie anime sacerdotali, rapite dall'ammirazione per la grande sublimità della nostra dignità, han detto che, sotto certi aspetti, siamo più onorati e più potenti della Vergine divina; perché abbiamo certi poteri che essa non ebbe. Questi sentimenti non ci sorprendono, ma sono esagerazioni che non sono senza inconvenienti, trattandosi di grandi opere della Destra e del Cuore di Dio.
Mettiamo a confronto i nostri poteri con quelli della Madonna, e vedremo ch'essa è veramente la nostra Sovrana:
I. - Noi abbiamo il diritto ineffabile e la grazia inestimabile di consacrare il Corpo e il Sangue di Nostro Signor Gesù Cristo. Nulla di più sublime tra gli uomini e tra gli angeli. - Orbene, nell'esercizio di questo potere Maria è nostra Sovrana. Il suo potere di Madre di Dio è più elevato, più esteso e più completo del nostro potere sacerdotale. Infatti:
1°) Maria ha dato a Gesù l'essere e la vita, col dargli il proprio sangue e la propria sostanza, dimodochè Gesù è davvero consustanziale con Maria. Noi invece non diamo nulla di noi medesimi a Gesù; non siamo genitori del Figlio di Dio, ma soltanto ministri dei suo Sacerdozio.
2°) Maria ha dato a Gesù l'Essere di natura, un essere inammissibile. Noi invece gli diamo un essere sacramentale che, di sua natura, è temporaneo, poiché dipende dalla conservazione delle specie sacramentali. Il Fiat della Madonna che operò il Mistero dell'Incarnazione fu dunque di un ordine oltremodo superiore all’atto della Consacrazione.
3°) il Fiat detto da Maria, secondo il volere di Dio, era un atto necessario per l'Incarnazione e soltanto da essa poteva estere pronunciato. Noi pure pronunciamo nella Consacrazione certe parole che Gesù ha voluto fossero necessarie, ma nessuno di noi è indispensabile perché Gesù sia presente nel mondo.
4°) È vero che noi diamo a Gesù l'esistenza sacramentale nello stato glorioso, mentre Maria lo generò nello stato di mortalità; ma ciò non costituisce nèssuna superiorità del nostro ministero in confronto della Maternità divina. Anche durante la sua vita mortale, Gesù era glorioso nell'interiore dell'anima; e se la sua gloria corporale e esterna venne differita sino alla Risurrezione, Egli intrinsecamente vi aveva ogni diritto. Gesù nel seno di Maria era dunque perfetto, tanto come ora in cielo.
5°) È vero ancora che Maria ha generato una volta sola il Verbo incarnato, e noi ogni giorno lo produciamo sull'altare. Ma l'atto della consacrazione, fosse pur rinnovato migliaia di volte! attraverso migliaia di secoli; sarà sempre infinitamente inferiore all'atto unico di Maria. Per altro, possiamo anche dite che la volontà incessante, con cui la Madonna offriva l'adorabile Vittima sulla terra, e continua ad offrirla ancora in Cielo, è come una Consacrazione perpetua.
6°) E’ il Sacramento dell'Ordine che non venne conferito alla Madonna?.. Risponde sant'Antonino: Licet Sacramentum Ordinis non acceperit, quidquid tamen DIGNITATIS ET GRATIAE in ipso confertur, de hoc plena fuit. Confertur in eo saptiformis gratia Spiritus Sancti, qua omnifariam plena fuit» (662). San Giovanni Damasceno ha detto pure: Infinitum Dei servorum ac Mariae discrimen est (663). Osserviamo inoltre, ché il carattere sacramentale, benché oltremodo venerabile, non è per se stesso santificante, poiché, come ha detto san Tommaso: Post hanc vitam remanet... in malis ad eorum ignominiam (664).
Maria è manifestamente la nostra eminente e gloriosa Sovrana.
II. - Noi fummo innalzati al Sacerdozio mediante certi gradi, che sono gli Ordini minori e maggiori, i quali ci conferivano il potere di compiere certe funzioni in relazione più o meno diretta con la presenza di Nostro Signore nel SS. Sacramento, ministeri angelici, anzi divini poiché Nostro Signore medesimo si degnò di esercitarli. Orbene, la Vergine SS. li ha pure esercitati, in una maniera eminente, con un diritto, una autorità, una fedeltà e una religione oltremodo superiori alle disposizioni che potrebbero mai avere i più gran Santi. Sant'Alberto Magno, commentando quella parola dei Proverbi: Ab aeterno ordinata sum, così fa parlare la Vergine santissima: «L'Eterno Padre mi ha ordinata Ostiaria, per escludere dal Tempio gli uomini impuri; Esorcista, per scacciare i demonii; Lettrice, perché in me si compiono gli oracoli dei Profeti; Accolita, perché sono illuminatrice come l'aurora e la stella mattutina; Suddiacona, perché dovevo contemplare il Verbo divino e conservare nel mio cuore la memoria dei suoi atti per trasmetterli agli scrittori sacri; Diacono e Sacerdote, per formare e dispensare il Corpo di Gesù Cristo; Vescovo, per la mia sollecitudine universale riguardo a tutte le Chiese; infine Pontefice Sovrana, perché sono la Madre di tutti, e, meglio del Vicario di Gesù Cristo, possiedo il potere sovrano sulla terra e nel Cielo, nel Purgatorio e persino nell'Inferno medesimo» (665).
III. - Noi riceviamo il potere di rimettere i peccati. Maria evidentemente non ha mai potuto dare neppure una assoluzione, ma essa è la dispensi era di ogni grazia. Ogni bene ci viene dal merito del Figlio suo, quindi passa per le sue mani materne. Perciò tutte le disposizioni necessarie perché l'assoluzione sacramentale abbia il suo effetto, dipendono dalla Madonna e da questa vengono comunicate ai peccatori. Ricordiamo le parole di san Bernardo: Sic est voluntas Dei, qui totum nos habere voluit per Mariam (666); e queste di san Bernardino: Omnia dona, virtutes et gratiae quibus vult, quomodo vult et quandiu vult, per manus ipsius administrantur (667).
Maria è quindi, molto più di noi, la Riconciliatrice dei peccatori. Essa dà al nostro potere sacramentale di misericordia e di perdono, la sua efficacia. Perciò Gersone ha potuto dite: Maria non habet characterem sacerdotalem formaliter, fateor; sed habet eminentius ad reconciliationem... contra miserias omnes tam corporum quam animarum (668). Maria, dice pure sant'Antonino, Sacerdos est spiritualis... ob absolutionem a cuplis et poenis per Filium suum (669).
IV. - In virtù della nostra consacrazione, noi siamo costituiti, ad un titolo santo e magnifico, Religiosi di Dio, Mediatori di Dio, Vittime di espiazione e di soddisfazione a pro degli uomini e Dispensatori della sua grazia, della sua volontà e della sua parola: ministeri sublimi e gloriosi!
Anche sotto tale aspetto, Maria è la nostra Sovrana. Tutti quei titoli, infatti, si applicano alla Madonna in modo eminente. Essa è la grande Religiosa di Dio, la universale Mediatrice, la Vittima purissima, lo strumento fedelissimo della volontà divina; ad essa i Padri e la Chiesa attribuiscono la vittoria sopra tutte le eresie. Anche in Cielo la nostra fede la contempla ancora nell'atto misericordioso della supplicazione. «Per te, dice s. Cirillo di Alessandria, Trinitas sanctificatur, per te crux pretiosa celebratur et adoratur in toto orbe terrarum... Per te, omnis creatura idolorum errore detenta conversa est ad agnitionem veritatis... Per te Apostoli salutem gentibus praedicarunt (670). Voluit Filius, dice sant'Antonino, ut, post Ascensionem Mater beatissima remaneret ad tempus in mundo, Doctrix et Illuminatrix Apostolorum... et Evangelistarum (671).
O Sacerdoti! innalziamo al cielo un cantico di riconoscenza, perché Maria, sotto ogni rapporto, è la nostra Sovrana, Sovrana amantissima, Regina gloriosissima. Diciamo pure con sant'Ildefonso di Toledo: O Domina mea, Dominatrix mea, dominans mihi... te rogo ut habeam Spiritum Domini tui, etc. Tu enim es electa a Deo... proxima Deo, adhaerens Deo, conjuncta Deo... Beatam te dicent omnes generationes... Beata tu fidei meae, beata tu animae meae, beata dilectioni meae, praeconiis et praedicationibus meis (672).