La nuova giunta è fermissima nella coraggiosa sospensione dei percorsi «Gender» nelle scuole, iniziato dal centro sinistra nella precedente legislatura, e sospeso dal nuovo governatore della provincia autonoma di Trentino Maurizio Fugatti in perfetto accordo con l?assessore alle politiche sociali Stefania Segnana e l?assessore all?istruzione Mirko Bisesti.
Via libri, testi, cd-rom e percorsi di educazione che di nascosto dai genitori conducono i bambini all’omosessualismo: la commovente lettera di una mamma.
Alcuni politici di centrodestra sono stati minacciati di morte, colpevole solo di aver rilasciato delle dichiarazioni contro l?indottrinamento gender in Trentino.
Le cosiddette lezioni, secondo le docenti del gender trentine, dovevano servire a prevenire e contrastare fenomeni di bullismo, violenze di genere, o per combattere il fenomeno dell?omofobia, peraltro assente da sempre in Trentino. Come sempre accade, tutto ciò era solo un pretesto. Secondo diversi osservatori, alcuni dirigenti e genitori le lezioni gender non erano altro che una forma di indottrinamento subdolo rispetto a tematiche come la sessualità o i modelli di famiglia (fonte: https://www.lavocedeltrentino.it/2019/01/04/ecco-i-libri-ritirati-dalla-scuole-trentine-che-hanno-portato-alla-sospensione-del-percorso-gender/).
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È iniziato l?iter di esame dei percorsi di educazione di genere sospesi dall?assessorato alle pari opportunità guidato da Stefania Segnana (Lega), che ha intravisto nell?iniziativa una possibile promozione nelle scuole di perversioni sessuali e dell’idelogia omosessualista.
«Analizzeremo i fascicoli dei progetti in questi giorni. Manteniamo la nostra posizione iniziale: se si organizzano dei corsi dedicati al rispetto, per contrastare bullismo e violenza sulle donne, va benissimo. Sarebbe sbagliato non promuovere questo genere di iniziative. Non si devono però toccare tematiche legate alla sessualità e discorsi che riguardano teorie gender».
Egregio direttore,
in qualità di genitore voglio esprimere la mia assoluta condivisione della scelta operata dall?assessore Segnana, di sospendere, nelle scuole trentine, tutti i progetti scolastici finalizzati a promuovere l?ideologia gender.
Come è ormai noto quest?ideologia viene propinata alle giovani generazioni mascherata all?interno di progetti il cui fine dichiarato consiste nella lotta al bullismo o alla violenza sulle donne, ma che hanno invece lo scopo ultimo di insinuare nelle menti dei ragazzi che l?identità sessuale sia una scelta e non invece un dato biologico; che la generazione dei figli possa avvenire attraverso vie diverse dalla famiglia naturale; che avere una mamma e un papà sia uguale ad avere due ?mamme? o due ?papà?.
Ovviamente tali tesi, di per sé assurde in quanto prive di fondamento nella realtà, sono presentate con termini carichi di valenze positive, come amore, rispetto, diritti civili, parità ecc. in modo che non emergano minimamente le gravi criticità che esse presentano.
Se il gender è fluido, il pensiero che lo esplicita è quanto meno fumoso.
Si pensi ad esempio ai libretti quali ?Piccolo Uovo?, il ?Bell?Anatroccolo? o ?Perché hai due mamme?: zuccherosi, mielosi fino a stomacare, rappresentano le nuove famiglie con parole e illustrazioni da ?mulino bianco?.
Ogni pensiero critico è così rintuzzato sul nascere: si può essere forse contro l?amore? O a favore del bullismo? O della violenza contro le donne?
Nessuno invita a chiedersi, come sarebbe ovvio, come abbiano potuto quelle due mamme o quei due papà generare un figlio, posto che madre natura è tetragona alla teoria gender e insensibile al fascino dei nuovi diritti e continua quindi ad affidare la procreazione all?incontro fra un uomo e una donna.
L?orrore dei nuovi diritti emerge chiaramente quando qualcuno osa dire che quel bambino ha un padre biologico di cui è stato volontariamente privato, o peggio ancora che quel bambino è stato comprato, avvalendosi di utero in affitto.
E?questa l?impresentabile realtà che si staglia sullo sfondo delle nuove famiglie con due mamme e due papà. Meglio non evidenziarla e continuare a sproloquiare di ?amore?.
Ogni obiezione, peraltro dettata non da profondi ragionamenti ma dal buon senso e dalla realtà delle cose, è rimasta spesso in questi anni a livello di pensiero non detto, perché i genitori, quando e se venivano informati dei progetti scolastici di indottrinamento dei loro figli, e anche molti insegnanti, hanno subito la dittatura del politicamente corretto per il timore di essere additati, e spesso anche aggrediti, dai paladini dell?amore e della non violenza.
Oggi finalmente qualcuno a livello istituzionale, e quindi dotato dell?autorità che viene dall?investitura popolare, ha il coraggio di mettere in discussione un?ideologia certamente minoritaria, ma anche aggressiva ed arrogante, che pretende il riconoscimento di falsi diritti, quale è quello di essere equiparati alla famiglia naturale e di generare dei figli, aggirando le leggi della natura e spesso anche sfruttando una donna come un contenitore.
Sappia l?assessore Segnana che la stragrande maggioranza dei genitori degli alunni trentini è con Lei.
Oserei dire anche che una delle ragioni del successo elettorale della coalizione di cui l?assessore fa parte è certamente l?insofferenza per una politica che, a livello nazionale e locale, è stata ostaggio per anni di questioni assolutamente lontane dai problemi reali della maggioranza dei cittadini.
Si vedano ad esempio le innumerevoli sessioni del Parlamento e anche del Consiglio provinciale per promuovere leggi contro l?omofobia, mentre i cittadini si chiedevano sommessamente se non ci fosse ben altro da fare di più urgente e rilevante per il bene comune.
Plaudo quindi alla iniziativa dell?Assessore provinciale all?istruzione e spero che non si lasci intimidire dalla grancassa mediatica che si è scatenata allo scopo di farla desistere, ma continui a lavorare perché la scuola sia luogo di trasmissione del sapere e non di indottrinamento dei giovani per gli interessi di una minoranza.
Caterina Sandri ? Trento
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