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La «guerra» ai simboli spegne la speranza
di Carlo Cardia
9 dicembre 2015
Le polemiche che puntualmente esplodono, in prossimità delle feste natalizie, per la faziosità che si manifesta verso i simboli religiosi, specie cristiani, riflettono i sintomi d’una malattia che colpisce l’Europa e la sua cultura, non solo religiosa. Gli episodi più recenti, non tutti conosciuti dal grande pubblico, aggiungono ciascuno una goccia di ostilità, sempre più fredda e irrazionale.
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1 dicembre 2015 (modifica il 2 dicembre 2015 | 09:13)
Natale e la debolezza dell’Europa che a quei valori non crede più
Rispetto per l’Islam? È falso. Ma quel gesto racconta ciò che abbiamo perduto
di Vittorio Messori
Forse scandalizzerò qualcuno confessando che non riesce, a me, di scandalizzarmi per le gesta politicamente corrette di un preside di provincia, di un signore commoventemente ligio al conformismo egemone. Quello dominato da una sorta di raptus maniacale: la vigilanza ossessiva per «non offendere» alcuno.
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Il Foglio
Il vescovo di strada alza bandiera bianca
Natale a Padova, mons. Claudio Cipolla: “Passi indietro sulle tradizioni pur di stare in pace”
di Matteo Matzuzzi | 02 Dicembre 2015
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Ancora on line
Nuove polemiche su come festeggiare il Natale nelle scuole
Pubblicato il 30 novembre 2015 da Nicola Rosetti
Anche quest’anno, con un po’ di anticipo rispetto al solito, è scoppiata la polemica su come festeggiare – e se festeggiare – il Natale nelle scuole.
Il primo caso si è verificato in una scuola di Casazza (BG) dove la prof.ssa Antonia Savio, preside dell’istituto, avrebbe impedito di inserire il brano Adeste Fideles in uno spettacolo che si dovrà svolgere pochi giorni prima delle vacanze natalizie. Contattata dalla stampa, la preside, fra l’altro, ha dichiarato: “È tutto falso. Nessuno ha vietato niente a nessuno. 240 bambini avrebbero dovuto imparare a cantare in latino una canzone difficile come Adeste fideles”.
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VIA CRUCIS: L'ENNESIMO FILM CHE ATTACCA LA CHIESA
Storia (finta) di una ragazzina di 14 anni che si lascia morire a causa della sua famiglia e della Chiesa, ossia da quelli che il Mondo considera i due mali assoluti
di Omar Ebrahime
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Sinodo sopravvalutato. Nella Chiesa c'è prima di tutto una crisi di fede
È ciò che sostiene il cardinale africano Robert Sarah nel suo libro "Dio o niente" e nella discussione che ne è seguita. In esclusiva l'anticipazione di un suo intervento, sul prossimo numero de "L'Homme Nouveau"
di Sandro Magister
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Senza patrie, senza difesa. Perché i cristiani sono carne da macello in un conflitto in cui non valgono nulla
“I cristiani sono il fianco debole delle nostre società. Quando c’è caos, tutti attaccano loro"
di Maurizio Crippa | 23 Novembre 2015
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La Francia cattolica di san Luigi IX
di Cristina Siccardi) Nel novembre 2014 al-Baghdadi chiese ai jihadisti di «far esplodere i vulcani sotto i regimi apostati e corrotti» chiedendo di far nascere cellule autonome in più Stati, come è avvenuto; ora parla di «tempesta» perché l’ultimo attacco di Parigi è una svolta delle operazioni militari.
Il primo obiettivo è proprio la Francia perché essa ha dato allo Jihad minore almeno mille Foreign Fighters e perché Parigi è considerata dai jihadisti «la capitale della prostituzione e del vizio», simbolo di degrado morale e quindi di debolezza.
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Ecco chi occuperà il vostro vuoto. «I musulmani sono convinti che vi conquisteranno con fede e fecondità»
Novembre 16, 2015 Rodolfo Casadei
Parla il patriarca maronita Bechara Rai: «Per i musulmani il matrimonio è un’istituzione divina, e Dio è per la procreazione»
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Avvenire 15-11-15
Il predominio assoluto della tecnica e l'etica della crudeltà
Il progresso tecnologico, l'abbiamo già osservato, porta con sé una regressione tecnica: mettiamo in moto processi giganteschi con la punta di un dito ma non sappiamo più lavorare con le nostre mani. Non sono neanche tanto sicuro che saremmo in grado, al giorno d'oggi, di realizzare una crocifissione come si deve. Data la pena che mi procura appendere un quadro, immagino cosa deve essere fissare un corpo in verticale su due pezzi di legno. Si ricomincerebbe da capo un sacco di volte. Il crocifisso si staccherebbe, si sprecherebbero tantissimi chiodi, gli si macellerebbero i piedi e i polsi, mancando così ciò che rende questo supplizio interessante: non l'ostinarsi a bucherellare il condannato, ma guardarlo tranquillamente mentre soffoca sotto l'effetto del suo stesso peso. In breve, per una buona crocifissione ci vogliono ancora dei buoni carpentieri…
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Comunicato stampa
SCIENZA&VITA: SULLA SELEZIONE DEGLI EMBRIONI LA CONSULTA SVINCOLA L’EUGENETICA
Pubblicato il novembre 11, 2015
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fonte Tempi.it
Viva la vita crudele e sessista. Intervista a Fabrice Hadjadj
di Rodolfo Casadei
A lavori del Sinodo sulla famiglia conclusi, abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con Fabrice Hadjadj, il filosofo francese autore di Ma che cos’è una famiglia? (edizioni Ares). Ecco la sintesi del colloquio.
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fonte: Corrispondenza Romana
Per il quotidiano Avvenire la legge 194 funziona…
(di Alfredo De Matteo) Come da prassi, anche quest’anno, è stata inviata al Parlamento la relazione annuale circa l’attuazione della legge 194/1978 sulla cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza, in cui vengono presentati i dati definitivi relativi all’anno 2012 e quelli preliminari riferiti al 2013.
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In attesa del Papa, i vescovi italiani inaugurano “il nuovo stile sinodale”
Oggi Francesco parla al Convegno ecclesiale della Cei
di Matteo Matzuzzi | 10 Novembre 2015 ore 06:27
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CorSera 4-11-2015
«Cambiano i pontefici ma il sistema di potere resta»
Gotti Tedeschi: «Perché le rivelazioni riguardano i soldi? Così resiste il vecchio apparato»
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Per la prima volta in Italia meno di 100mila aborti in un anno
Un dato significativo di un’inversione di tendenza culturale in atto in Europa. Così la presidente dell’Associazione Scienza e Vita Paola Ricci Sindoni commenta la relazione sull’interruzione volontaria di gravidanza in Italia trasmessa ieri al Parlamento. Secondo la ricerca nel 2014, per la prima volta, il numero di aborti è stato inferiore a 100.000. Costante il numero dei medici obiettori di coscienza, ma in nove casi su dieci gli aborti vengono effettuati nella propria regione di residenza. Al microfono di Paolo Ondarza ascoltiamo la stessa Ricci Sindoni:
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Il Foglio
Il benedetto africano
Da un villaggio della Guinea ai vertici del Vaticano. Storia del cardinale Robert Sarah e del suo occhio profetico sull’agonia dell’occidente cristiano
di Matteo Matzuzzi | 31 Ottobre 2015 ore 06:27
Oggi la chiesa deve combattere controcorrente, con coraggio e speranza, senza temere di alzare la voce per denunciare gli ipocriti, i manipolatori e i falsi profeti. In duemila anni, ha affrontato molti venti contrari, ma alla fine delle strade più aride, ha comunque riportato la vittoria” (Robert Sarah, “Dio o niente”)
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AsiaNews 30/10/2015
CINA
Cina, la fine del figlio unico “non cambia nulla. Non possiamo permetterci famiglie numerose”
La popolazione accoglie con generale favore la decisione di rimuovere la decennale politica voluta nel 1979 da Deng Xiaoping, che ha causato circa 400 milioni di aborti. Ma la sensazione comune è che la società sia oramai troppo improntata sull’idea di avere al massimo un erede. Le voci della strada, raccolte da Pechino, Shanghai e Guangzhou.
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Dietro il linciaggio del giudice Deodato
La polizia del pensiero e la difesa della famiglia spacciata per omofobia
di Claudio Cerasa | 29 Ottobre 2015 ore 06:27 - il Foglio
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E’ morta Carlotta, la secondogenita di Giovannino Guareschi
Autore: Saro, Luisella Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Fonte: CulturaCattolica.it
Lunedì 26 ottobre 2015
«Signora Germania, tu mi hai messo fra i reticolati, e fai la guardia perché io non esca. E’ inutile signora Germania: io non esco, ma entra chi vuole. Entrano i miei affetti, entrano i miei ricordi. E questo è niente ancora, signora Germania: perché entra anche il buon Dio e mi insegna tutte le cose proibite dai tuoi regolamenti… L’uomo è fatto così, signora Germania: di fuori è una faccenda molto facile da comandare, ma dentro ce n’è un altro e lo comanda soltanto il Padre Eterno».
(Giovannino Guareschi, Diario clandestino)
Due flash. Due storie di padri, di madri, di figli. Cioè di famiglia. Sono le storie più belle, perché riguardano tutti: magari non siamo (ancora) padri o madri e forse non lo saremo mai. Ma figli sì, figli siamo tutti. E tutti veniamo da una mamma e da un papà. Sentite qui.