Fu in relazione con Sant'Agostino fin dal 390 e fu eletto papa nel 422. Durante il suo pontificato, oltre a restaurare e costruire numerose basiliche, difese il diritto della Sede Apostolica di ricevere appelli da parte di tutti fedeli. Prese ferma posizione in difesa della purezza della fede contro gli errori di Pelagio e Nestorio. Nel Concilio di Roma del 430 condannò quest'ultimo imponendogli di sconfessare i suoi errori. Mandò, un anno dopo, alcuni suoi legati al Concilio di Efeso, indetto dall'imperatore per risolvere la questione, con l'ordine di salvaguardare i diritti della Sede Apostolica.