Nasce a Bolsward, nei Paesi Bassi. Entrato nell'Ordine Carmelitano, è deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove viene ucciso con un'iniezione da un medico del campo il 26 luglio 1942. Fu uno dei primi avversari della dittatura nazista e per essersi espresso a chiare lettere contro la persecuzione degli ebrei, la Gestapo lo arresta il 19 gennaio 1942 nel suo monastero di Nijmwegen. Per quanto gravemente ammalato, viene deportato a Dachau. In un rapporto della Gestapo si legge: «Il professor Brandsma deve essere considerato un nemico della causa nazionalsocialista. Si tratta di un uomo molto pericoloso». Il 3 novembre 1985 Giovanni Paolo II lo proclama beato.