qui a lato: San José María de Yermo y Parres (1851-1904), presbitero
Mons. Agostino Gonon
Vescovo di Moulins
Verso le vette della Santità Sacerdotale
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RITIRO DEL MESE DI AGOSTO
IL SACERDOTE E LA TEMPERANZA
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Le virtù morali stabilendo l'equilibrio nell’anima, la mettono in grado di sviluppare la sua vita in tutta la sua pienezza e fecondità.
Come già le tre prime, cosi quest'ultima virtù cardinale tende a tale scopo, ma in modo più speciale, consistente nel neutralizzare l'opposizione, nell'impedire l'effetto delle forze contrarie.
La temperanza domina le passioni più perfide, perché più aderenti al senso, e le disciplina vigorosamente.
La S. Scrittura la tiene perciò in particolare stima. E' compagna della scienza: Qui diligit disciplinam, diligit scientiam (Prov. 12, 1); apporta sapienza; Audite disciplinam et estote sapientes (Ps. 8, 33); genera vita: Via vitae custodienti disciplinam (Prov. 10, 17); la si può identificare, in un certo senso, con la vita stessa: Tene disciplinam, custodi illam, ipsa est vita tua (Prov. 4, 13).
Il suo nome di temperanza è tutto un programma. Non dice forse giusto mezzo, esatta misura, padronanza di sé, fortezza?
Si tratta quindi di una virtù ricca e preziosa.
Vediamo l°: che cos'è; 2°: che cosa produce.