Mons. Agostino Gonon
Vescovo di Moulins
Verso le vette della Santità Sacerdotale
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Preparazione alla morte
IL « DIES IRAE » DEL SACERDOTE
Sorpresa dell'anima
Dies irae, dies illa
Solvet saeclum in favilla...
Teste David cum Sybilla.
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Dio mio, mi vado incamminando verso la morte e non è possibile evitarla. Il peso del mio essere mi trascina al suo incontro con la vertiginosa rapidità del tempo. Ogni giorno più mi ci avvicino; tutto me lo dice: la rivelazione e la ragione, la storia e l'esperienza: teste David cum Sybilla; e ci penso poco, non ci rifletto che alla sfuggita... mi stanco ed ho paura : ne distolgo l'attenzione subito distratta dai molteplici oggetti che la seducono, dalle contingenze che l'assorbono.
Ma questo non è sapienza!
Non devo aspettare l'ora in cui ridurrete in cenere il mondo intero: Solvet saeclum in favilla! V'è un'ora, prossima ormai, in cui io sarò, ridotto in cenere: Pulvis es et in pulverem reverteris! (Gen. 3,19). — Putredini dixi: poter meus es, mater mea, et soror mea, vermibus! (Iob. 17, 14).
Non sarà terribile (dies irae, dies illa!) il dissolvimento del mio essere? Tutto mi sfugge: persone e cose spariranno dal mio sguardo ottenebrato; sentirò che tutto mi vien tolto, che io stesso sono strappato a tutto... Che cosa mi sta a cuore?... Le mie sostanze, le mie idee? Le mie sostanze passeranno nelle mani di chi non le avrei mai volute; si spartiranno i miei libri, si bruceranno i miei scritti o saranno derisi; le mie iniziative verranno abbandonate, criticate; le mie idee vittoriosamente combattute! — Chi mi sta a cuore?... Coloro che amo molto, mi dimenticheranno; ameranno il mio successore forse più di me ... oblivioni, datus sum tanquam mortuus a corde (Ps. 30, 12) e su me si stenderà il silenzio del nulla.