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«Non c’è amore più grande...»
culturacattolica.it
Autore: Saro, Luisella
Si chiama Veronica anche lei, come la mamma di Loris Andrea. La Veronica a cui mi riferisco è mamma di Alice, 5 anni, e di Matilde, che ha compiuto un anno a novembre.
Ma nel minestrone sempre più indigesto dei nostri palinsesti non c’è (stato) spazio per lei. Un accenno in qualche telegiornale, e via. Notizia archiviata. Non fa audience come l’altra, quella che solletica i nostri istinti peggiori.
E allora la racconto io, la sua storia.
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Il Foglio
Touche pas à ma crèche
di Matteo Matzuzzi | 16 Dicembre 2014
Non toccatemi il presepio. Le comunità cattoliche di Francia si mobilitano. Un sondaggio dice che il settanta per cento dei francesi è per il presepe negli spazi pubblici. Tolosa e la croce occitana
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Avvenire 17/12/14
Pakistan: «il nostro 11 settembre»
Talebani minacciano nuovi attacchi
Dopo la strage di ieri nella scuola di Peshawar, i talebani pachistani hanno minacciato oggi nuovi attentati come "vendetta" per le operazioni dell'esercito nel nord-ovest e hanno esortato i civili a evitare scuole e altre sedi militari. La minaccia è contenuta in un comunicato inviato a giornalisti all'indomani della strage contro la scuola di Peshawar costata la vita a 141 persone. Nel documento di quattro pagine, il gruppo armato estremista Tehrik-e-taleban Pakistan (Ttp) ha chiesto ai civili e ai loro bambini di non frequentare scuole e istituzioni gestite dai militari.
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Fonte www.chiesa.espresso.it
LA PROPOSIZIONE N. 52 DEL SINODO STRAORDINARIO SULLA FAMIGLIA
di Velasio De Paolis
Il tema dell'accesso ai sacramenti, specialmente all'eucarestia, da parte dei divorziati risposati é stato oggetto di riflessione nel sinodo straordinario dei vescovi dello scorso mese di ottobre. A questo fa riferimento la proposizione n. 52 della "Relatio" finale, che dice:
"Si è riflettuto sulla possibilità che i divorziati e risposati accedano ai sacramenti della penitenza e dell’eucaristia. Diversi padri sinodali hanno insistito a favore della disciplina attuale, in forza del rapporto costitutivo fra la partecipazione all’eucaristia e la comunione con la Chiesa ed il suo insegnamento sul matrimonio indissolubile. Altri si sono espressi per un’accoglienza non generalizzata alla mensa eucaristica, in alcune situazioni particolari ed a condizioni ben precise, soprattutto quando si tratta di casi irreversibili e legati ad obblighi morali verso i figli che verrebbero a subire sofferenze ingiuste. L’eventuale accesso ai sacramenti dovrebbe essere preceduto da un cammino penitenziale sotto la responsabilità del vescovo diocesano. Va ancora approfondita la questione, tenendo ben presente la distinzione tra situazione oggettiva di peccato e circostanze attenuanti, dato che 'l’imputabilità e la responsabilità di un’azione possono essere sminuite o annullate' da diversi 'fattori psichici oppure sociali' (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1735)".
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«L’aborto è un bene sociale. Ci ha fatto risparmiare miliardi non facendo nascere gli emarginati»
Tempi.it dicembre 11, 2014 Redazione
Lo scrisse in un articolo Jonathan Gruber, l’architetto dell’Obamacare. Secondo lui l’interruzione di gravidanza è una «selezione positiva»
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Avvenire 11-12-14
Il messaggio
«Globalizzare la fraternità»
“Globalizzare la fraternità” per sconfiggere “l’abominevole fenomeno” della schiavitù: questo il cuore del Messaggio del Papa per la 48.ma Giornata mondiale della pace, che ricorre il prossimo primo gennaio. Il documento - intitolato “Non più schiavi, ma fratelli” – descrive le cause profonde della tratta, tra cui “le reti criminali che ne gestiscono il traffico” ed esorta gli Stati ad applicare “meccanismi efficaci di controllo” per non lasciare spazio a “corruzione ed impunità”.
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Francia. Fatma, musulmana, contro il tribunale che vieta il presepe: «La natività rappresenta il Natale. È adorabile»
Tempi.it - dicembre 6, 2014 Redazione
Via le statuine dagli spazi pubblici della Vandea. Il presidente del Consiglio provinciale obbedisce ma promette battaglia legale e scrive: «Le istituzioni francesi si radicano nella cultura cristiana, bisogna essere ciechi per non vederlo»
«Io sono musulmana e trovo che il presepe sia una cosa adorabile. Rappresenta le festività del Natale molto meglio di tutto il marketing che cerca di promuovere gli acquisti». Così ha scritto Fatma H. al Le Figaro in una delle centinaia di lettere che sono state scritte al giornale e al Consiglio generale della Vandea, che è stato obbligato dal tribunale di Nantes a togliere il presepe dall’edificio pubblico.
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Asia Bibi, gli sposi arsi nel forno e la storia del bicchiere d’acqua. «La legge sulla blasfemia serve a perseguitarci»
Tempi.it - dicembre 5, 2014 Leone Grotti
Intervista a Sardar Mushtaq Gill, avvocato della donna in carcere da quasi 2000 giorni e condannata a morte. «Hanno crivellato la mia casa di colpi di arma da fuoco»
Sardar Mushtaq Gill (al centro nella foto), cristiano pakistano di 33 anni, sposato con tre figli, è uno degli otto legali di Asia Bibi ma più che l’avvocato voleva fare il tecnico. Ha cominciato a cambiare idea quando in prima media, all’età di 11 anni, si è trovato in classe con 70 musulmani e due cristiani. Un giorno d’estate, quando il caldo supera i 40 gradi, uno dei suoi compagni cristiani si è alzato per bere un bicchiere d’acqua dal refrigeratore presente in classe. Alla fine della giornata il preside ha preso i tre cristiani da parte: “Quell’acqua non è per voi. Se la bevete i vostri compagni musulmani si offendono”, ha detto loro.
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il Foglio
Separare pastorale e dottrina è “sottile eresia”, dice il cardinale Müller
di Matteo Matzuzzi | 04 Dicembre 2014 ore 06:30
Roma. Sappiano, i padri sinodali che tra poco meno d’un anno si ritroveranno a Roma per la grande assemblea ordinaria sulla famiglia cui seguiranno le decisioni papali, che il confine tra ciò che è conforme all’insegnamento di Cristo e l’eresia è sottile. E’ stato chiaro, il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, aprendo la sessione plenaria della commissione teologica internazionale di cui è presidente. E’ inconcepibile, ha detto, separare la dottrina dalla pastorale, dicendo che la prima nessuno la discute mentre sulla seconda si può agire allo scopo di svecchiarla e adeguarla alle esigenze mutate della società contemporanea. “Ogni divisione tra la teoria e la prassi della fede sarebbe il riflesso di una sottile eresia cristologica di fondo”, ha avvertito Müller, aggiungendo che ciò “sarebbe frutto di una divisione nel mistero del Verbo eterno del Padre che si è fatto carne. Sarebbe l’omissione della dinamica incarnazionista di ogni sana teologia e di tutta la missione evangelizzatrice della chiesa”. Non è sfuggito, ai presenti, che il più autorevole sostenitore della liceità di operare quella divisione sia il cardinale Walter Kasper, autore della relazione concistoriale sulla famiglia dello scorso febbraio e lodato pubblicamente dal Papa perché capace di fare quella “teologia in ginocchio” senza la quale si rischia di “dire tante cose senza capire niente” (parole pronunciate da Francesco solo due giorni fa nella consueta omelia a Santa Marta).
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Avvenire - Analisi
Il flop del Giappone lezione per l’Europa che non fa figli
Pietro Saccò
2 dicembre 2014
Immaginiamo che la Germania smetta di fare la Germania. Che nella zona euro, cioè, i "falchi del rigore" si arrendano e accettino di somministrare all’Unione monetaria le cure anticrisi che in questi anni hanno sempre osteggiato.
E che a quel punto, finalmente libera dalle briglie dell’austerità, l’eurozona si lanci al galoppo in tutte quelle avventure economico-monetarie che da decine di mesi le sono negate: grandi piani di spesa pubblica per rianimare l’economia, deficit nei conti nazionali ben superiori al 3% del prodotto interno lordo, una banca centrale che stampa moneta per comprare debito pubblico e privato. Potrebbe funzionare, e la zona euro magari troverebbe una ripresa come quella degli Stati Uniti, non entusiamante ma almeno capace di ricostruire i posti di lavoro persi in questi anni.
Però potrebbe anche non funzionare, e qui il rischio sarebbe quello di fare come il Giappone, che spende soldi pubblici, stampa yen e prova anche a fare le riforme, ma alla fine è sempre più in crisi. Se in Europa Mario Draghi si è limitato a promettere che la Banca centrale europea è pronta a «qualsiasi cosa serva» per salvare l’euro, in Giappone il primo ministro Shinzo Abe e il governatore della Banca centrale Haruhiko Kuroda hanno già fatto di tutto per riportare la crescita in un’economia che ha messo in pausa il Pil ormai venticinque anni fa, quando lo scoppio della baburu keiki, la bolla speculativa nipponica, ha annientato la propensione all’investimento delle imprese e la voglia di consumi delle famiglie.
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L’intervista
«Ai divorziati niente comunione Credo che il Papa deciderà così»
Il cardinale Angelo Scola: necessaria la fedeltà alla dottrina. Salvini? La paura è una cattiva consigliera
Aldo Cazzullo
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Non ci potranno cacciare dalle scuole!
Autore: Mangiarotti, Don Gabriele Curatore: Saro, Luisella
Fonte: CulturaCattolica.it
Sembra proprio che insegnare religione sia diventato un «mestiere pericoloso». Mai come in questi giorni gli occhi sono puntati sui docenti, passati al vaglio di una critica impietosa e spesso pretestuosa. Oramai è chiaro il progetto. Dopo che la CGIL ha tentato in tutti i modi di cacciare dalla scuola quell’insegnamento che avrebbe portato l’influenza della Chiesa tra i giovani, dopo che si sono tentate tutte le strade (fino a giustificare l’«ora del nulla» nell’illusione di tenere fuori dalle lezioni quei giovani che avrebbero preferito un’ora di libertà alle lezioni dei preti e dei loro tirapiedi) per chiudere la vicenda, e avendo visto che erano «sentieri interrotti», ora si tenta la nuova via, che si spera vincente.
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Tempi.it
I nostri figli non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di adulti affamati di verità e bellezza
novembre 26, 2014 Massimo Camisasca
«Diventare mamma e papà significa somigliare di più a Dio, ma anche diventare più figli». Spettacolare discorso del vescovo di Reggio Emilia. Dal gender all’eterologa, dal senso del dono a Chiara Corbella
Di seguito pubblichiamo il “discorso alla città” pronunciato da Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, il 24 novembre in occasione della festa del patrono san Prospero. È un discorso lungo e meraviglioso, con alcuni passaggi spettacolari.
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Resa amara di un cattolico di minoranza al demente Zeitgeist, con whisky
di Antonio Gurrado | 28 Novembre 2014 ore 06:24 (fonte: il Foglio)
Ho letto e riletto più volte l’editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio di lunedì scorso, trovandolo amaro ben oltre l’intenzione di stigmatizzare il diritto ad abortire rivendicato in copertina da Internazionale, settimanale di gran tendenza aduso a darsi ragione da sé. L’aborto è solo l’aspetto più cruento di una posta in gioco più alta che coinvolge tutto quello che abbiamo – noi che in senso lato possiamo dichiararci militanti di una minoranza conservatrice – detto e fatto in questi ultimi dieci anni. Gli eventi ci hanno scalzato al punto che adesso il mantenimento di una posizione benché coerente non allineata al pensiero unico abortista, femminista, omosessualista, giustizialista, animalista, terzomondista, pacifista, accoglientista e sincretista ci interdice non solo il patentino di credibilità in un contesto intellettuale che ha smesso di ragionare da tempo perché troppo occupato ad autoalimentarsi creando sempre nuove mozioni d’impegno à la page alle quali tutti devono accostumarsi, foss’anche a costo di abdicare alla realtà dei fatti; ma ci pregiudica altresì il normale espletamento delle funzioni sociali, umane. Oramai sostenere idee minoritarie benché assennate implica quest’alternativa: o venire presi per provocatori prima e scemi poi, se non istigatori al crimine, dagli abituali consessi all’interno dei quali si vede progressivamente svanire la concreta speranza di essere ascoltati e compresi, se non amati; oppure rinchiuderci in club diametralmente opposti e stagni, e da cattolico italiano so bene quanto i cattolici italiani riescano a essere noiosi e ottusi e ripetitivi oltre che codini quando non ipocriti e tiepidi.
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Barilla, la rieducazione nordcoreana è completa. Un premio Lgbt per essersi «sottoposta a evoluzione pro diritti gay»
Tempi.it novembre 20, 2014 Redazione
L’azienda ha ottenuto 100 punti su 100 nella classifica delle imprese “friendly” stilata da Human Rights Campaign. Washington Post: «Da paria a testimonial del diritti gay»
Come spiega in questo articolo Sandhya Somashekhar, la «social change reporter» del Washington Post, la rieducazione di Barilla adesso può considerarsi conclusa. L’azienda, osserva la giornalista, «è passata da paria a testimonial dei diritti gay», e infatti ieri ha ricevuto «un punteggio perfetto», 100 punti su 100, nel Corporate Equality Index, la classifica delle imprese gay friendly stilata dalla Human Rights Campaign, una delle più importanti organizzazioni Lgbt. Si tratta, scrive la Somashekhar, di «una giravolta che mette in luce come le aziende, che in genere evitano le controversie, sono sempre più costrette a prendere posizione nella battaglia culturale sui diritti gay e sul matrimonio tra persone dello stesso sesso – e come le forze pro-gay siano decisamente in vantaggio».
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Fides.org - 2014-11-19
AFRICA/NIGERIA - Oltre 100.000 cattolici dispersi a causa di Boko Haram, “ma noi rimaniamo per testimoniare con la nostra presenza” dice un sacerdote di Maiduguri
Abuja (Agenzia Fides) - Sono oltre 100.000 i cattolici costretti alla fuga dalle aree controllate da Boko Haram nella Nigeria del nord. Lo riferisce all’Agenzia Fides p. Gideon Obasogie, responsabile delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Maiduguri (capitale dello Stato di Borno) Migliaia di sfollati si sono rifugiati nelle grotte delle montagne, riferisce il sacerdote a Fides, solo pochi sono riusciti a scappare a Maiduguri e a Yola.
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Il Foglio
Perché (e quando) B-XVI ha cambiato idea sull’ostia ai divorziati risposati
di Matteo Matzuzzi | 20 Novembre 2014 ore 06:30
Roma. Che il professore cattedratico a Ratisbona Joseph Ratzinger, quaranta e più anni fa, la pensasse come Walter Kasper sulla misericordia da usare nei confronti dei divorziati risposati, non è una novità. Il saggio in cui il futuro Pontefice scriveva che “nel caso in cui il secondo matrimonio avvenga dopo diverso tempo e sia vissuto nello spirito della fede, e siano rispettati obblighi morali nei confronti dei bambini e della nuova moglie”, è noto da decenni, presente sugli scaffali delle biblioteche nella sezione teologica e brandito come fosse il libretto rosso maoista dai principali gruppi progressisti d’Europa, primo fra tutti Noi siamo chiesa.
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Chi pecora si fa lupo lo mangia (bis)
culturacattolica.it - domenica 16 novembre 2014
di Gianfranco Amato
A proposito della contestazione omosessualista della richiesta dei responsabili dell'IRC della Diocesi di Milano, prontamente onorata dalle scuse dell'incaricato diocesano, ecco il Comunicato Stampa dei Giuristi per la Vita
Sua Santità Papa Francesco nel discorso alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, tenuto l’11 aprile 2014, ha espresso questo giudizio durissimo: «Occorre sostenere il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli e rifiutare ogni tipo di sperimentazione educativa sui bambini e giovani, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del “pensiero unico”».
Se è vero che anche oggi quella che il Pontefice definisce la “dittatura del pensiero unico” tenta di impedire che si sappia cosa accade negli attuali “campi di rieducazione” (come avveniva con i lager, i gulag e i laogai), è altrettanto vero che una Chiesa fedele al mandato ricevuto da Cristo e attenta all’esortazione del Suo Vicario, non può farsi intimidire.
I genitori hanno diritto di sapere come lo Stato provvedere all’educazione dei propri figli, e la Chiesa non può nascondersi di fronte alla grave situazione denunciata dal Papa, ma anzi ha il dovere di compiere la propria missione portando la luce della Verità anche là dove il potere pretende di mantenere angoli bui e zone d’ombra.
La Storia ha insegnato che cedere dinanzi al volto intollerante di ogni dittatura - come quella che stiamo vivendo, magistralmente chiamata dal Santo Padre “dittatura del pensiero unico” - non ha mai pagato e continua a non pagare. I recenti episodi di assalto al Duomo e ai locali della Curia milanese stanno lì a dimostrarlo.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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Radio Vaticana 13-11-14
Forum Famiglie: sessualità non è "idea" di qualche Associazione
Un Piano nazionale per la famiglia: è il progetto che il Forum delle Associazioni familiari presenta oggi alla Camera per affrontare il tema a 360 gradi: dalle questioni economiche all’educazione.
Diffuso poi dal Forum un documento su “Persona, sessualità, affettività: per una nuova alleanza educativa tra famiglia e scuola”: vi si sottolinea, tra l’altro, come nell’anno scolastico 2013-2014, 29 associazioni LGBT siano potute entrare nelle scuole a parlare di “gender” grazie ai 10 milioni di euro stanziati allora dal Governo. La teoria del genere sta dunque entrando sempre di più nelle scuole? Debora Donnini lo ha chiesto al presidente del Forum, Francesco Belletti.
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«Caso scioccante»: volontario della Croce rossa da 18 anni cacciato perché contrario al matrimonio gay
Tempi.it novembre 8, 2014 Leone Grotti
Bryan Barkley è un pensionato di 71 anni e la sua colpa è aver esposto (senza coinvolgere in alcun modo la charity) un cartello con scritto: “No al matrimonio gay”