Grazia Mangano Ragazzi, IN OBBEDIENZA ALLA VERITÀ: la discrezione/prudenza come perno della spiritualità di Santa Caterina da Siena (Con una presentazione del Cardinale Carlo Caffarra), Cantagalli, Siena 2010, ISBN: 8882725561, pagine 320, Euro 24,00
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Il secolo scorso è stato per molti aspetti un "secolo cateriniano". È infatti nel ventunesimo secolo che l’autorità ecclesiastica ha elevato Caterina a Dottore della Chiesa e a compatrona d’Europa, ed è sempre nel secolo scorso che si sono sviluppati i primi studi critici sulle fonti cateriniane. A seguito di questi eventi e di questo fermento di studi, oggi il lettore ha a disposizione un’edizione critica di gran parte del corpus cateriniano ed un amplissimo ventaglio di scritti sulla vita e l’opera di Caterina, come evidenziato dai cinque volumi bibliografici finora pubblicati dal Centro Nazionale di Studi Cateriniani.
A tutt’oggi, però, non esisteva una monografia che analizzasse la nozione di discrezione/prudenza che, come conclude l’autrice del libro qui presentato, è davvero una nozione chiave per comprendere il messaggio spirituale di Caterina. Monografia rigorosa ed originale su questo aspetto decisivo della spiritualità cateriniana, questo libro è allo stesso tempo, grazie anche al ricchissimo apparato di note e di richiami bibliografici in tre lingue, un’utilissima introduzione al pensiero di Caterina. Questo suo carattere è stato ben colto dal Cardinal Caffarra che, nella sua presentazione, ha notato come il libro, pur affrontando un tema specifico della teologia cateriniana, s’inserisce in tutto il luminoso contesto del suo pensiero.
Dopo un capitolo introduttivo, dove l’autrice spiega la scelta dell’argomento assieme al piano ed alla metodologia della sua ricerca (oltre a riassumere i tratti salienti della vita di Caterina), il libro si articola in quattro parti: una prima parte critica in cui l’autrice fa il punto sui problemi di critica testuale delle opere cateriniane (Dialogo, Lettere ed Orazioni); una seconda parte analitica dove l’autrice procede ad un esame puntuale dei passi cateriniani che si riferiscono alla discrezione/prudenza; una terza parte storico-comparativa nella quale vengono ricercate le fonti della discrezione/prudenza cateriniana nella tradizione anteriore (Ambrogio, Agostino, Cassiano, Benedetto, Gregorio Magno, Bernardo, Riccardo di san Vittore e Tommaso d’Aquino) per poi mettere la discrezione/prudenza secondo Caterina a confronto con gli scritti di alcuni suoi contemporanei (Domenico Cavalca, Brigida di Svezia, Giovanni Colombini e Raimondo da Capua); ed infine una parte sintetica dove l’autrice mette in luce come la discrezione/prudenza sia condizione essenziale di unità nella riflessione cateriniana e perno di tutta la sua spiritualità. Alla conclusione generale segue una bibliografia molto estesa che è anche utilissimo inventario delle edizioni dei testi cateriniani e dei principali scritti/periodici/siti web sulla vita e l’opera della santa, in italiano, inglese e francese.
Il contributo principale del libro è quello di avere mostrato come sia proprio nella discrezione/prudenza che emerge in tutta la sua forza il fondamento della riflessione cateriniana, cioè la conoscenza e l’amore della "prima Verità" che è Dio, fonte di ogni essere, verità e bene. Per la senese, infatti, il più grande dono di Dio all’uomo è averlo creato a Sua immagine e somiglianza, dandogli non soltanto l’esistenza ma anche la capacità di conoscerLo ed amarLo attraverso le tre facoltà dell’anima (memoria, intelletto e volontà). Conoscendo Dio, l’uomo conosce anche se stesso: il "vero cognoscimento" è conoscenza di sé e di Dio e quindi dell’unica verità che conta, cioè quella che riguarda la vita o la morte eterna. Questa conoscenza, indispensabile per la salvezza, è una conoscenza soprannaturale che viene data all’uomo attraverso la grazia divina. Ma restare in questa conoscenza, in cui l’uomo deve abitare continuamente come in una "cella", dipende dal suo "esercitare le virtù". In definitiva, la senese nega che si possa restare nella verità ricevuta da Dio senza il concreto esercizio delle virtù.
Nella riflessione cateriniana, la discrezione/prudenza, coniugando il discernimento con la sua realizzazione nel retto agire morale, finisce anche per essere la condizione della vera libertà dell’uomo: facendolo "dimorare" nell’amore della verità quale suo "seguitatore", la discrezione/prudenza libera l’uomo dalla servitù del peccato. Ed è proprio questo fondamento fortemente morale della sua spiritualità, con il costante richiamo all’agire virtuoso quale condizione imprescindibile del rapporto con Dio, che rende la senese una santa tanto scomoda quanto attuale nel tempo presente.
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Presentazione del Cardinale Caffarra
Il libro che presento è frutto di studi prolungati, rigorosi e appassionati sul pensiero di Santa Caterina da Siena.
Assieme a Teresa d’Avila, Caterina fu la prima donna ad essere proclamata dal Santo Padre Paolo VI, di venerata memoria, Dottore della Chiesa. Il solenne atto pontificio non era che la conclusione coerente della stima che la Chiesa da secoli nutriva per questa donna, anche a motivo del suo profondo pensiero teologico.
È noto ai fedeli che la qualifica di Dottore ad un santo/a indica in esso/a un sicuro punto di riferimento circa il modo di pensare la fede, e un maestro fidato per essere più profondamente introdotti nel Mistero di Cristo e della Chiesa. Caterina è tutto questo in grado eminente sulla scia del suo grande fratello di religione Tommaso d’Aquino.
La luminosità, lo splendore della sua teologia, nasce da quel contatto vitale con le Res Divinae di cui Caterina godette fin dalla più tenera età. Ma soprattutto è la sua immersione nel mistero della Chiesa che la introdusse in modo unico nel Mistero di Cristo.
Il libro che l’autrice ora propone, pur affrontando un tema specifico della teologia cateriniana, s’inserisce in tutto il luminoso contesto del suo pensiero. La Chiesa oggi ha particolare bisogno di rimanere alla scuola dei suoi grandi Dottori, chiamata come è ad annunciare Cristo facendo fronte ad inedite sfide del pensiero e della cultura.
Non posso dunque non augurare numerosi lettori a questo libro, perché Caterina sia sempre più conosciuta e assimilata nel suo pensiero!