Secondo il calendario antico oggi, 22 di Agosto, non solo è sabato, vedete la bella e dolce coincidenza, non solo è sabato, miei cari fratelli, ma è anche la festa del Cuore Immacolato di Maria Santissima nostra regina, nostra madre e nostra avvocata presso il Signore.
Come è bello dunque in questa festa del Cuore Immacolato di Maria, di quel Cuore che ci ha dato a Fatima quella bella, quella stupenda promessa del suo trionfo, come è bello cantare le lodi della Santa Vergine in questa grande e bella festività. Ecco, cari fratelli, che cosa significa la festa del S. Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, giacché i due cuori sono inseparabilmente legati l’uno all’altro, come la madre assieme al Figlio è vincitrice di Satana, del grande avversario di Dio ed omicida delle anime umane. Vedete, cari fratelli, sempre la madre associata ai trionfi del Figlio suo.
Il Cuore di Maria è pieno di Gesù, il Cuore di Maria che ha meritato di concepire in sé tramite la fede così esemplare il Verbo eterno del Padre prima che lo concepisse nel suo grembo verginale. Ecco, cari fratelli, quale è il significato, voi lo sapete già bene, ma repetita iuvant, come si suole dire, quale è il significato della celebrazione e della commemorazione del SS. Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria. Vedete il cuore significa la sede, questa è cosa già accertata, significa la sede dei sentimenti umani. Aristotele innanzitutto per un intuito che scientificamente si è dimostrato inattendibile, ma che misticamente ha un grande significato, Aristotele notando che c’era un legame fra quello che lui chiamava pathos, la passione in italiano, quando c’è una passione, una emozione, ebbene allora il cuore si muove più velocemente o meno velocemente e via dicendo, allora da quale acuto osservatore che era collegava le sensazioni dell’anima, le passioni, gli affetti ecc. ai movimenti del cuore. Ecco perché giustamente il cuore diventa, ovviamente per metonimia, il cuore divenne la sede degli affetti e dei sentimenti, ma non solo, scusate questa pretesa un pochino domenicana intellettualistica, senza voler escludere la grandezza dell’amore e del sentimento, tuttavia il cuore è proprio la sede della saggezza, della sapienza e dell’intelletto.
Non a caso noi invochiamo il Sacro Cuore di Gesù dicendo: oh Cuore di Gesù in cui sono nascosti tutti i tesori di scienza e di sapienza. Ricordate questa bella invocazione. Così anche il Cuore di Maria è la sedes sapientiae, la sede della divina sapienza. La differenza però, la grande differenza fra il Cuore di Gesù e quello di Maria è questa, che il Cuore di Gesù secondo il dogma della Santa Chiesa, non sono opinioni teologiche queste, sono verità di fede, imprescindibili, vedete il Signore Salvatore Gesù, in virtù del mistero della sua ipostatica unione, cioè dell’unione della natura umana con la natura divina, ebbene dal primo momento della sua esistenza, del suo concepimento nel grembo verginale di Maria per opera dello Spirito Santo, Gesù godeva della visione beata del Cielo, simulter et comprehensor, dice San Tommaso. Il Signore quando viveva in mezzo a noi su questa valle di lagrime, su questa povera terra, il Salvatore era viatore verso la patria del cielo, perché non era ancora asceso al Padre suo, ma nel contempo il Salvatore era comprehensor, cioè aveva la visione beatifica del Volto del Padre suo e della Trinità SS.
Non mi riferisco alla scienza divina: lì è anche troppo ovvio che come il Padre conosce tutta l’essenza di Dio, così anche il Figlio e lo Spirito Santo, giacché sono consustanziali. Ma anche l’intelligenza umana del Salvatore vedeva con la più grande visione beatifica il volto di Dio, la visione essenziale facciale, quella visione promessa da Gesù Cristo in Croce come nostro premio eterno.
Vedete dunque la differenza: Gesù non aveva fede, capite bene cari fratelli quando dico "non aveva fede " non intendo dire che non era perfetto a tale riguardo, ma non aveva la fede perché aveva eminentemente la fede, aveva più che la fede, ovvero aveva la visione. Ecco perché non si può dire correttamente che Gesù aveva la fede. Ci sono ahimè alcuni pseudoteologi che si permettono di parlare in questi termini: Gesù esempio di fede. No, è una eresia bella e buona, capite. Cerchiamo di parlare bene, stiamo nella "expositio reverenzialis", come dice S. Tommaso. Esponendo molto riverenzialmente, si potrebbe dire sì, Gesù è esempio di fede, ma non perché lui abbia avuto fede, ma perché ha avuto più della fede, ovvero la visione beatifica.
Nella Vergine Maria invece il Cuore immacolato di Maria è veramente per noi esempio di fede, non c’era mai creatura umana che avesse fede più grande di Maria, senza eccezione. Vedete in questo la Madonna ha un primato anche rispetto a nostro Signore perché, proprio per il motivo che vi spiegai, Gesù avendo la visione beatifica, non poteva avere la fede, quindi la più grande fede, la più stupenda fede è quella della beata Vergine Maria. Notate che la santa Scrittura per bocca di Elisabetta ispirata dallo Spirito Santo canta le lodi della Vergine: beata sei tu,Vergine Maria, beata tu che hai creduto nell’adempimento della parola del Signore.
È molto bello, cari fratelli, meditare un poco sulla Vergine Maria, quella sua fede così intelligente, così sapiente, molto bene, però sono cose molto difficili da giudicare, ma è bene meditare sulla essenza, sulla natura della fede. Vedete, i santi padri S. Agostino, S. Ambrogio tutti unanimemente dicono che la beata Vergine compì un duplice concepimento del Verbo: un concepimento per così dire corporeo, fisico nel suo grembo verginale, ma nel contempo nel suo Cuore verginale Maria, con castità spirituale perfetta, con la purezza della fede che faceva riscontro con la sua castità verginale, Maria con un cuore assolutamente puro, con il cuore celebrava le nozze mistiche solo con Dio.
S. Tommaso nel suo trattato sulla castità allarga in qualche modo questo concetto, dice che la materia propria sono quelle passioni che riguardano la procreazione, però si può parlare di castità anche in senso più ampio, perché non c’è solo il matrimonio fra uomo e donna, c’è anche il matrimonio spirituale tra l’anima e Dio. Vedete, così come il patto nuziale deve essere esclusivo ed esige una fedeltà assoluta, completa, totale, usque ad mortem, così anche possiamo dire dell’anima con Dio: questa alleanza sancita dal Sangue di Gesù nostro Redentore, questo patto deve essere casto e puro e non c’era mai un patto nuziale fra l’anima e Dio più casto e puro di quello di Maria.
Ma pensate, cari fratelli, in fede il Verbo dell’Eterno Padre. Noi non possiamo imitare i privilegi di Maria come la sua immacolata Concezione o la sua gloriosa Assunzione, come la sua pienezza di grazie, come la sua divina Maternità, ma in questo, nella fede possiamo, almeno da lontano, imitare quella che era la fede di Maria SS. Vedete la fede di Maria, il concepimento spirituale del Verbo ci rivela in qualche modo che cosa è anche la fede nostra.
Concepimento del Verbo (vedo qui che abbiamo poco tempo, quindi lo lancio lì per la vostra pia meditazione): pensate a questa analogia stupenda che vi è nientemeno fra l’Eterno Padre e Maria, la sua Figlia prediletta. Vedete analogia infinitamente distante in quanto ai termini, però una vera e propria analogia di proporzionalità, direbbe S. Tommaso, ovvero come il Verbo eternamente nasce, è eternamente generato dal Padre nella consustanzialità della natura e del supposto divino, anche se con la distinzione relativa delle persone, come il Verbo eternamente procede dal Padre così anche il Verbo rivestitosi della carne umana è proceduto dalla Vergine Maria. Vedete, cari fratelli, questa stupenda analogia e vedete come la divina maternità veramente fa passare Maria per partecipazione, ovviamente come creatura, ma come la creatura più divinizzata nella sfera del divino. Il ministero del Verbo, più sublime in Maria giacché era la madre del Verbo, la madre del Verbo incarnato.
Ma, notate bene, Maria questo concepimento corporeo del Verbo nel suo grembo verginale, questo concepimento lo ha preceduto da un altro, dal concepimento di fede nel suo Cuore immacolato. Se voi ci pensate, cari fratelli, immenso è il dono della fede giacché, dice S. Tommaso di Aquino, che nella fede noi tramite le proposizioni della medesima, insisto su questo perché al giorno di oggi ci sono molti anche buoni che dicono: S. Tommaso insegna che la fede è semplicemente aderire a Dio, io aderisco a Dio e della dottrina della Chiesa non so che cosa farmene, non è questa certamente la dottrina dell’aquinate, capite bene, quindi si aderisce alla fede tramite le proposizioni della fede.
Tanto per intenderci, cari fratelli le proposizioni sono non solo quelle, ma anche quelle elencate in quel bel libro che è appunto appunto chiamato il Denziger-Schönmetzer, ove sono raccolti tutti i dogmi più significativi della Santa Chiesa, anzi lo raccomando a voi che amate la santa tradizione e ne vale la pena perché la fede è tutta fondata sulla tradizione, se amate il magistero della Chiesa non sarebbe cosa malvagia poiché oltre tutto è scritto in un bel latino molto edificante, ebbene se vi procuraste quel libro, l’Enchiridion Symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, detto Denziger-Schönmetzer della Santa Chiesa edito appunto da questi padri gesuiti.
Solo tramite le proposizioni di fede ci si avvicina a che cosa ? Ci si avvicina non alla proposizione, notate bene, ma a Dio increato, la Prima Veritas, tramite le proposizioni di fede che sono come la fede, diciamo così, moltiplicata e frantumata si accede a quella pienezza dell’oggetto di fede che è Dio nel suo mistero nascosto dai secoli eterni rivelatosi in questa pienezza dei tempi in Cristo nostro Signore e Salvatore. Ecco che cosa significa fede. Allora voi capite la soprannaturalità della fede: nella fede è concepito il Verbo, perché nella intenzione della mente è accolto il Verbo sapienza increata, insisto, increata del Padre.
È un mistero. Ci penso cari fratelli, ma non vengo a capo di nulla, perché è un mistero inesplorabile È un po’, come dice S. Paolo, che noi abbiamo dei tesori immensi, stupendi in vasi di creta. Così anche la grazia di Dio, così anche la virtù teologale fondamentale che è quella della fede perché in essa noi riceviamo, concepiamo nella nostra povera mente il Verbo dell’Eterno Padre e però lo facciamo con un atto che è creato. Vedete: possedere in una partecipazione creata Iddio increato, il Verbo increato dell’Eterno Padre. La nostra fede in qualche modo ha una grande analogia con il concepimento verginale che si compì in Maria, non solo una volta fisicamente, ma anche prima nel suo Cuore immacolato tramite la fede.
Cari fratelli, cerchiamo di mantenere tutti, a voi è inutile che lo dica perché lo state già facendo, ma è bene fermarci sempre in questo soprattutto in questo tempo di corruzione, manteniamo verginale la nostra fede. S. Agostino insiste molto su questo concetto della purezza della fede, nella fede bisogna essere vergini, cioè bisogna allontanare ogni corruzione ereticale, bisogna essere appassionati della verità, come la Madonna che pendeva dalla bocca del Figlio suo ed ogni parola di Gesù la meditava nel suo Cuore. Vedete, miei cari, noi dobbiamo essere servitori umili e nel contempo coraggiosi, convinti della verità di Dio che non può cambiare.
Mi piace ricordare ancora qui ad un giorno di distanza il grande Papa, il nostro particolare protettore, lo so che gli volete tanto bene, S. Pio X, il Papa difensore della verità cattolica per eccellenza. Notate, cari fratelli, l’errore più pernicioso del modernismo, al di là dell’agnosticismo e dell’immanentismo, è quello dello storicismo, cioè dello sviluppo degli uomini. Vedete, come ci sono quegli stolti, scusate la parola, veramente la mentalità antimetafisica è una mentalità di stoltezza, S. Tommaso quando parla di un materialista dice: sicut stultissime dixit. Non dice così per offenderlo, ma per affermare che la saggezza sottomette le cose infime a quelle supreme, mentre la stoltezza fa il contrario, cercando di ridurre ciò che è superiore a ciò che è inferiore, molto democraticamente, detto fra parentesi.
Così si tende a dire che anche l’uomo, persino l’uomo, quella scintilla del divino come la chiama Platone, il grande Platone, ebbene la scintilla del divino sarebbe solo dovuta ad evoluzione. Basta avere una scimmia, lasciare la scimmia un milione di anni ed essa diventerà l’uomo. Ebbene no, senza l’intervento di Dio creatore onnipotente ciò non si verificherà perché dal meno non nasce mai il più, ex nihilo nihilum fit, già l’antico filosofo questa cosa la capì.
Ma peggio ancora di questo nostro evoluzionismo è quell’evoluzionismo più sottile applicato ad una materia ben più delicata, quella della nostra fede. Vedete, si dice: certe verità non sono più buone per l’uomo di oggi, ma la beata Vergine quando meditava le parole del Salvatore, non gli chiedeva: tu devi applicare queste parole a questo momento concreto, perché poi non mi va più bene. No, pendeva dalle labbra di Gesù e per tutta la sua vita, per tutta la sua beata vita meditava quelle stesse parole immutabili, immutabili cari fratelli.
Allora facciamoci sapienti, siamo grati per la parola del Signore, cerchiamo di non essere noi a cercare di imporre la nostra stolta, scusate se dico così, la nostra idiotica, di nuovo vedete è una etimologia, in greco, è una cosa stupenda il greco, è una lingua davvero bella. Il greco quando dice idiotes allude al particolarismo, gli idioti sono quelli che rimangono nel particolare, la mente si eleva all’astrazione, all’universale, all’eterno. Vedete, cari fratelli, che la battaglia della fede è una battaglia in favore dell’intelligenza e della ragione.
Ultime cose, tracimo i limiti del tempo, ma bisogna pur dirle. La vicinanza dell’immacolato Cuore di Maria al S. Cuore del Salvatore, solo brevemente.
Il Sacro Cuore di Gesù possiamo davvero dire che è un Cuore divino, vedete cari fratelli, questo per la famosa comunicatio idioma, come si dice in gergo teologico. Ovvero il Cuore del Salvatore è certamente un cuore umano, però appartiene a un Dio, ad una persona che umana non è, è una persona divina. Vedete, il Cuore di Gesù è ipostaticamente unito alla divinità. Il Cuore di Maria non è ipostaticamente unito alla divinità, perciò il Cuore di Maria è un cuore di una creatura puramente umana. Ma sotto a quel cuore, pensate cari fratelli, pensate questa stupenda poesia che Iddio ha voluto in qualche modo insegnarci, sotto quel Cuore di Maria, quel Cuore di Vergine e Madre, batteva il Cuore divino del Salvatore. Vedete la vicinanza dei due cuori. Il Cuore di Maria è pieno di Gesù, perciò non si può accedere a Gesù se non tramite Maria, poiché nel Cuore di Maria abita Gesù, nella fede di Maria abita Gesù, nell’amore materno di Maria abita Gesù.
Altra cosa importante, vedete cari fratelli: Gesù non può esserci dato se non per Maria. Chi non riceve Gesù per le mani di quella umile ancella che ha meritato di essere Madre del Signore e perciò Sovrana degli Angeli e dei Santi, chi non riceve umilmente Gesù dalle mani di Maria, non può riceverlo per nulla. Perché questo? Perché Iddio stesso, non l’uomo, Iddio ha voluto che tutto il bene che abbiamo ci venisse da Maria e Gesù stesso ci venisse da Maria.
Ma voi mi direte, obbiezione, la generazione, avere una madre, certo cosa molto bella, però poi i figli camminano per conto proprio, la mamma li dà alla luce e poi loro vivono. Ebbene, biologicamente parlando è vero, ma spiritualmente parlando non è più vero. Vedete cari fratelli la bellezza dell’anima umana, il fatto che l’uomo in qualche modo è proteso verso l’eternità, si eleva al di sopra dell’idiozia del particolare e del temporale, come abbiamo detto. L’uomo è destinato a raggiungere tramite il tempo l’eternità. Quindi cala l’eterno già nel tempo, vedete cari fratelli, ecco vedete come solo nell’uomo, mentre in tutti gli altri animali i genitori insegnano quelle poche cose che si devono sapere per sopravvivere e per procacciarsi da mangiare, poi la prole si allontana, per l’uomo i genitori spiritualmente rimangono sempre un punto importante di riferimento.
Vedete perché il matrimonio deve essere indissolubile, non è solo un capriccio dei preti, è qualcosa che è radicato profondamente nella legge naturale di Dio, nella natura spirituale dell’uomo. Ecco perché cari fratelli, nella maternità, soprattutto quella non solo fisica, non solo spirituale, ma addirittura divina e soprannaturale come la maternità divina di Maria, il legame fra figlio e madre è qualcosa che dura tutta la vita. Gesù anche quando ha abbandonato la casa della madre sua santissima, quando è andato a predicare, era sempre il Figlio di Maria, vedete, miei cari, non si può avere Gesù senza passare da Maria.
Ultimissima cosa e con questa veramente concludo, come Maria precede Gesù, vedete non lo precede come lo precede S. Giovanni Battista che lo precede e lo indica, Maria lo precede e porta, la creatura che porta il creatore. Stupendo modo di precedere, come l’Arca mistica dell’alleanza, Colui che poi non potrà più celarsi, come il Santo dei Santi in quell’arca tutta pura, e tutta Santa. Vedete cari fratelli come Maria sempre è quella aurora, mi piace tanto quell’espressione un pochino poetica spesso ripetuta, ma quando le cose sono belle non ci si stanca mai a ripeterle, vedete Maria come quell’Arca, quell’aurora mistica che sorge sull’orizzonte dell’umanità preparando la strada a Colui che è il sole di giustizia Cristo Signore nostro.
Così, cari fratelli, ogni venuta di Cristo è preceduta da Maria, la prima venuta secondo la carne, la seconda venuta intermedia, diciamo così, cioè la venuta mistica di Cristo. Cioè Gesù si impossessa delle anime nostre, ma come? Tramite Maria, tramite il martirio spirituale. Giustamente dicono i padri: "Colei che con gioia ha partorito Gesù, Colei ha partorito noi a Gesù con lo strazio del suo martirio dinanzi alla Croce del Figlio suo". Vedete come anche nella venuta mistica e spirituale Gesù ci è dato per Maria e forse io credo che anche l’ultima venuta del Salvatore, la venuta nella gloria dovrà essere preceduta da Maria come ci è stato annunciato a Fatima.
Ecco che il pontefice innanzi a questo terzo millennio della cristianità, il Pontefice scrisse questa stupenda enciclica "Redemptoris Mater", la Madre del Redentore, Maria precede Gesù in tutte le sue venute. Cari fratelli, abbiamo la devozione corrispondente al messaggio di Fatima: gli errori della Russia, gli errori dell’ateismo si spargono a piene mani nel modo intero, persino nella Chiesa, come ebbe a dire Paolo VI: è entrato il fumo del demonio, lo spirito di autodemolizione. Che cosa dobbiamo fare ? Consacrarci al Cuore di Maria, dimorare nel Cuore di Maria che è la sede di Gesù, che è l’arca dell’alleanza in cui si cela il mistero di Dio. Cari fratelli, tramite la nostra consacrazione al suo Cuore immacolato, Maria sia la nostra speranza, Maria sia la nostra forza affinché Maria sia in Cielo l’eterna consolazione e l’eterna beatitudine e così sia.