Benedetto XVI in campo per sostenere il cardinale Sarah
«Con il cardinal Sarah la liturgia è in buone mani». Firmato: Benedetto XVI. Quello che a prima vista può sembrare un semplice atto di stima, è in realtà una vera e propria bomba. Significa infatti che il Papa emerito – pur con il suo stile discreto - scende direttamente in campo a difesa del cardinale Robert Sarah che, come prefetto della Congregazione per il Culto divino, è stato ormai isolato ed emarginato dalle nuove nomine di papa Francesco, e pubblicamente smentito nel suo indirizzo dallo stesso Papa.
Il clamoroso gesto di Benedetto XVI è arrivato sotto forma di post-fazione per un libro del cardinale Sarah, “La force du silence” (Il potere del silenzio), non ancora tradotto in italiano. Il testo di Benedetto XVI dovrebbe essere pubblicato sulle prossime edizioni del libro, ma è stato reso pubblico ieri sera dal sito americano First Things.
In esso Benedetto XVI elogia grandemente il libro del cardinale Sarah e Sarah stesso, definito «maestro spirituale, che parla dal profondo del silenzio con il Signore, espressione della sua unione interiore con Lui, e per questo ha da dire qualcosa a ciascuno di noi».
E alla fine della lettera si dice grato a papa Francesco per «aver nominato un tale maestro spirituale a capo della congregazione per la celebrazione della liturgia nella Chiesa».
È una nota che sa più di blindatura che di vera gratitudine. Non è un mistero infatti che nel corso dell’ultimo anno il cardinal Sarah è stato via via esautorato di fatto, prima con la nomina dei membri della Congregazione che ha avuto l’esito di circondare Sarah di personaggi progressisti apertamente ostili alla “riforma della riforma” invocata da Benedetto XVI e che il cardinale guineano tentava di realizzare (clicca qui).
Poi l’aperta sconfessione da parte del Papa a proposito della posizione degli altari (clicca qui e qui); quindi la nuova traduzione dei testi liturgici che sarebbe allo studio di una commissione creata a insaputa e contro il cardinale Sarah (clicca qui); infine le mosse per studiare una messa "ecumenica" bypassando la Congregazione stessa (clicca qui).
Si tratta di una deriva che colpisce al cuore lo stesso pontificato di Benedetto XVI che poneva la liturgia al centro della vita della Chiesa. E nel documento ora pubblicato, il Papa emerito rilancia un monito: «Così come per l’interpretazione della Sacra Scrittura, anche per la liturgia è vero che è necessaria una conoscenza specifica. Ma è anche vero della liturgia che la specializzazione può mancare l’essenziale a meno che non sia radicata in una profonda, interiore unione con la Chiesa orante, che sempre di nuovo impara dal Signore stesso cosa sia l’adorazione».
Da qui l’affermazione finale che suona come un avvertimento: «Con il cardinale Sarah, maestro del silenzio e della preghiera interiore, la liturgia è in buone mani».
Questo intervento di Benedetto XVI, che cerca di blindare il cardinale Sarah e rimetterlo effettivamente a capo della Congregazione per la liturgia, è senza precedenti. E seppure la forma è quella di un “innocuo” commento a un libro, a nessuno può sfuggire il significato ecclesiale di tale mossa, che indica la preoccupazione del Papa emerito per quanto sta avvenendo nel cuore della Chiesa.
Benedetto XVI interviene ora sulla cosa che forse maggiormente ha caratterizzato il suo pontificato: «La crisi della Chiesa è una crisi della liturgia», ebbe modo di dire, e tale giudizio è stato rilanciato dal cardinale Sarah.
Ma non bisogna dimenticare ciò che monsignor Georg Geinswein ha affermato in una recente intervista, in modo solo apparentemente innocente: rispondendo a una domanda sulla confusione che c’è nella Chiesa e alle divisioni che si sono create, disse che Benedetto XVI segue con attenzione tutto ciò che avviene nella Chiesa. E ora vediamo che comincia discretamente a muovere qualche passo.
di Riccardo Cascioli per
[www.lanuovabq.it]