Il Papa sostituisce il vescovo coraggioso con il "prelato dei migranti"
Al posto di Monsignor Luigi Negri, vescovo di Ferrara e critico in tema di islam e accoglienza, arriverà Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes
Il vescovo coraggioso e colto, più volte critico contro l'accoglienza indiscriminata, verrà sostituito dal direttore di Migrantes, la fondazione della Chiesa che si occupa di immigrati.
L'ufficialità è arrivata questa mattina dalla Sala Stampa Vaticana: a guidare l'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio verrà chiamato monsignor Giancarlo Perego, 56enne cremonese conosciuto soprattutto per la sua militanza in associazioni caritative e assistenzialistiche. Prima la Caritas, poi la guida di Migrantes.
_____
Da sempre, dell’”invasione silenziosa” o «accoglienza diffusa», come la chiama, Mons. Perego è un convinto assertore: più di vent’anni fa fondò una cooperativa di servizi per l’accoglienza dei richiedenti asilo e su questi presupposti ha centrato la propria attività prima come responsabile dell’area nazionale di Caritas Italiana, poi come direttore generale di Fondazione Migrantes nazionale (dal 2009 ad oggi), infine, dal 2012, come consultore del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti.
Per gli immigrati trova sempre una giustificazione, un pretesto, un perché. Di fronte alle rivolte nei centri di prima accoglienza o nelle strade, la colpa, a suo giudizio, sarebbe non loro, bensì delle strutture «ingestibili e quindi esplosive»; i respingimenti ne lederebbero «profondamente i diritti», mentre i rimpatri di rom sarebbero «illegittimi», «discriminatori» e le loro espulsioni provocherebbero soltanto «nuovi campi abusivi».
Quando, due anni fa, alcuni musulmani ammazzarono 12 cristiani gettandoli dal barcone su cui si trovavano, al largo dalle coste siciliane, minacciando altri della stessa sorte, a suo giudizio si sarebbe stati di fronte non ad omicidi provocati dall’odio religioso, bensì ad un semplice «dramma della disperazione e della miseria umana», come dichiarò al quotidiano Repubblica il 17 aprile del 2015.
_____
Vescovo contro l'islam e i migranti
Forse si tratta solo di un caso, ma fa sorridere il fatto che Perego vada a sostituire quel monsignor Luigi Negri che più volte ha criticato le posizioni più irrazionali dell'episcopato italiano. L'elenco è lungo. Nell'aprile del 2014, il vescovo ferrarese disse senza mezzi termini che i cristiani hanno "la responsabilità di un popolo di cui non fanno parte solo gli stranieri, ma anche gli italiani". Come a dire: basta pensare solo ai migranti, ci sono troppi concittadini in difficoltà. Indicando una via in parte dissimile da quella tracciata da Bergoglio sull'accoglienza.
L'alto prelato, un tempo vicino a Cl e poi messo un po' da parte dal nuovo corso di Julian Carron, è stato molto duro anche in tema di islam e islamizzazione dell'Occidente. La sua diocesi è una delle poche che mostra con orgoglio sulla porta della curia la "N" di "Nazareno", il marchio di infamia che i miliziani dell'Isis disegnano sulle case dei cristiani perseguitati nel mondo. Nel commentare la decisione di esporlo, Negri disse che il dialogo con l'islam "non può essere perseguito ad ogni costo e non può rappresentare assolutamente una forma di dimissione della presenza cristiana nel Medio Oriente".
Il tentativo di ragionare e far chiarezza
A incrinare ulteriormente il rapporto con pontefice arrivò nel novembre del 2015 la rivelazione di un colloquio sul treno con il suo segretario. Ad alta voce il prelato si fece sfuggire dure critiche contro il Papa, contestando le nomine dei giovanissimi vescovi "di strada" di Palermo (Corrado Lorefice) e di Bologna (Matteo Zuppi). "Dopo queste nomine – disse – posso diventare Papa anch’io. È uno scandalo. Incredibile, sono senza parole. Non ho mai visto nulla di simile". Poi aggiunse di aver promesso a Caffarra, vescovo uscente del capoluogo emiliano, di "far vedere i sorci verdi a quello lì (Zuppi): a ogni incontro non gliene farò passare una". Monsignor Negri non smentì nulla, anche se chiese a Francesco un incontro "filiale" per provare a ricucire lo strappo. Forse inutilmente.
La svolta pro-migranti
Come da cerimoniale, infatti, Negri al compimento del 75esimo compleanno di età ha presentato le dimissioni. Bergoglio le ha accolte e ha deciso di sostituirlo con un prelato da sempre impegnato nell'accoglienza dei migranti, imprimendo una svolta "terzomondista" ad una diocesi fino ad oggi in improntata alla difesa dei valori cristiani. Nemmeno la dura presa di posizione ("ripugna alla coscienza cristiana", disse Negri) contro le barricate di Goro e Gorino, dove gli abitanti nell'ottobre scorso sbarrarono lo strada all'arrivo di 12 richiedenti asilo, aiutarono a ridurre le accuse di eccessivo "tradizionalismo" contro il vescovo di Cl. A breve i fedeli di Ferrara e Comacchio conosceranno un nuovo Arcivescovo, più allineato alla pastorale gradita alle sinistre.
Giuseppe De Lorenzo - Il Giornale, Mer, 15/02/2017