Si dissolvono i valori e le forme di vita e di cultura che la fede ha prodotto, si dissacra la vita nella sua misteriosità, come dono di Dio, si cerca addirittura di scardinare la procedura naturale con cui la vita si comunica, si sostituisce alla grande idea di identità della natura, forme e modi di manipolazione inaccettabili, sia sulla vita prima che nasce che sulla vita dell’infanzia. Su ogni momento della vita umana cala l’ombra terribile e spettrale della manipolazione.
DISCORSO A CONCLUSIONE DELLA SETTIMANA MARIANA
E ATTO SOLENNE DI CONSACRAZIONE ALLA MADONNA DELLE GRAZIE
09/10/2016
Carissimi Fratelli,
figli e figlie di questa veneranda chiesa che è in Ferrara-Comacchio.
Si rinnova l’antica invocazione che le precedenti generazioni hanno rivolto alla Madonna: “soccorri il popolo che sta per cadere”. Viviamo in tempi in un certo senso terribili, dove è in atto una vera e propria guerra, che Papa Francesco non ha esitato a definire “mondiale”, contro il mistero di Cristo presente nella sua Chiesa e tutti gli eventi di cultura e di storia che questa presenza ha generato.
Questa presenza è travolta ogni giorno, poiché ci si adopera sempre più per eliminare Dio dalla storia dell’uomo e del mondo, ma come ci ha insegnato un grande teologo e amico, H. De Lubac: ogni azione rivolta contro Dio, è rivolta contro l’uomo.
Tanti uomini e donne, nostri fratelli, con cui condividiamo la vita di ogni giorno, ci sembrano sempre più spesso essere inconsapevoli della loro verità: non comprendono da dove vengono né dove vanno, non sanno dove trovare il senso profondo della vita quotidiana che appare così definita dalla disperazione.
Il Cardinale Giacomo Biffi, vescovo di Bologna e scomparso l’anno scorso, ha usato a tale proposito un’espressione di singolare profondità e tenerezza, parlando di una società “sazia e disperata”. Forse questa definizione è da aggiornare perché oggi viviamo in una società “povera e disperata”.
Di fronte a questa battaglia nei confronti della tradizione cristiana, noi non possiamo non affermare che questi attacchi sono assolutamente ingiustificati; ingiusti dal punto di vista storico e gravissimi dal punto di vista morale.
Si dissolvono i valori e le forme di vita e di cultura che la fede ha prodotto, si dissacra la vita nella sua misteriosità, come dono di Dio, si cerca addirittura di scardinare la procedura naturale con cui la vita si comunica, si sostituisce alla grande idea di identità della natura, forme e modi di manipolazione inaccettabili, sia sulla vita prima che nasce che sulla vita dell’infanzia. Su ogni momento della vita umana cala l’ombra terribile e spettrale della manipolazione.
Cose inaudite e incredibili possono accadere e accadono sotto i nostri occhi, e per questo unisco la mia voce, con totale adesione, all’intervento forte e sgomento del Cardinal Carlo Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna, che ha segnalato l’esistenza della decisione, nell’ambito della nostra Regione, di acquistare da banche del seme estere gameti femminili e maschili per poi distribuirli gratuitamente a quanti vorranno servirsene per promuovere la fecondazione eterologa. In tal modo – afferma il Card. Caffarra – “non ci si rende conto che si sta sradicando la genealogia della persona dalla genealogia naturale”. Ma ancor di più: i bambini non si comprano, e le donne non possono essere sottoposte “a dei trattamenti ormonali massacranti. E’ un grande inganno, compiuto con fondi pubblici. Non si può tacere”. È una cosa inconcepibile, e va contro la natura profonda dell’uomo, della storia e della società.
Noi aspettiamo un gesto di correzione perché ci troviamo di fronte ad un fatto inaudito. Se il Card. Caffarra è intervenuto in modo così forte, lui che prima di parlare esamina a fondo e con acribia la realtà dei fatti, vuol dire che è proprio così.
Per questo credo che bisogna ricordare quello che ci ha insegnato il Santo Padre Giovanni Paolo II: noi abbiamo la precisa responsabilità di aiutare gli uomini di questo tempo a ritrovare il sentiero buono della ragione, a cercare di valutare il cammino che ciascuno deve percorrere per arrivare sicuro e diritto verso Dio. E dobbiamo aiutare l’uomo di questo tempo ad attendere con animo aperto il Signore che certamente viene ad incontrarlo - coprendo una distanza umanamente incolmabile - in Gesù Cristo.
Di fronte a questo momento così grave, la nostra Chiesa Diocesana continuerà inesorabile la sua missione di verità e di libertà. Verità e libertà per il cristiano, verità e libertà per tutti gli uomini di buona volontà.
Perciò oggi, per volontà del suo Arcivescovo, questa antica Chiesa Diocesana si consacra alla Beata Vergine Maria, Madonna delle grazie, perché rifiorisca in noi la fede, la speranza e la carità, e il mondo riconosca – attraverso la nostra testimonianza umile e coraggiosa – che il Signore è venuto, è risorto e abita in mezzo a noi. E così sia, per noi e per tutta l’umanità.
Segue la lettura dell’ATTO SOLENNE DI CONSACRAZIONE DELL’ARCIDIOCESI DI FERRARA-COMACCHIO ALLA MADONNA DELLE GRAZIE
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