«Prego per l'Is, Dio cambi i loro cuori»
Arturo Celletti
Avvenire - 21 maggio 2015
Non c’è emozione negli occhi di monsignor Petros Mouche. Il suo racconto è asciutto. Senza aggettivi. Senza pause. È la cronaca di un martirio. È la fotografia di un genocidio. «A Mosul nel 2003 i cristiani erano 50mila, nel 2014 tremila, oggi non ce n’è più nemmeno uno». Una pausa leggera. Poi Mouche, dal 2011 Arcivescovo siro-cattolico di Mosul, ripete quell’ultimo dato e lo arricchisce di un’annotazione che fa pensare: «Ufficialmente non ce n’è più nemmeno uno e il mondo non ha ancora capito».