Avvenire 12-6-14
Figli dell’eterologa la Corte «dimentica» i piccoli
di Andrea Nicolussi
Dopo aver letto le motivazioni appena pubblicate della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di Procreazione medicalmente assistita (Pma) eterologa è difficile negare, nonostante qualche ambiguità del testo, che si tratti di una sentenza additiva di principio, ossia di una sentenza che rimette alle autorità competenti la disciplina precisa dell’eterologa. Il principio affermato dalla Corte è chiaro: ogni coppia uomo-donna ha il diritto di essere riconosciuta legalmente come coppia genitoriale e quindi l’uso di gameti di estranei dev’essere ammesso dalla legge. Omologa ed eterologa pari sono. Tuttavia, le regole precise con cui questo principio deve integrarsi nell’ordinamento sono meno chiare.