Avvenire 21-5-2014
Cristiana perseguitata
Meriam incatenata in cella, sta male
Non solo è stata condannata a morte per non aver accettato di abiurare la sua fede, lei cristiana ortodossa in un Paese, il Sudan, in cui il sistema giudiziario è basato sulla legge coranica.
Di più: nel carcere di Khartum in cui è detenuta, Meriam Yahia Ibrahim Ishag è trattenuta con catene alle caviglie. Una condizione ancor più drammatica per una donna incinta all’ottavo mese. Le sue gambe sono gonfie e le è anche stata negata la possibilità di una visita medica.