Avvenire 6-7-2013
DUE PESI - DUE MISURE
Lo sguardo strabico dei censori di Facebook
L'immagine di una donna che allatta dev’essere eliminata al più presto, perché considerata offensiva. Una pagina odiosa e blasfema, dal titolo «La Vergine Maria avrebbe dovuto abortire» – di cui abbiamo già parlato qui ieri – non viene invece toccata perché «non viola le regole in merito ai discorsi di odio». Il misterioso algoritmo a cui i guru di Facebook hanno affidato la verifica etica dei contenuti ragiona – o meglio sragiona – così. Censura i contenuti in cui rileva parole off-limit, ma si guarda bene dal cancellare i gruppi che inneggiano a fascisti e camorristi. E ignora le ragioni delle oltre tremila persone che, partendo dalla proposta di un sito in lingua inglese, hanno promosso una petizione per rimuovere la pagina della «Madonna pro-aborto». I portavoce del popolare social network assicurano: «Non c’è posto per contenuti che incitano all’odio, alla violenza o minacce». E negli «Standard della comunità di Facebook» viene ribadito: «Non consentiamo la discriminazione di persone in base alla religione».