21 settembre 2011 :: Corriere della Sera
L'enigma da rispettare al di là della fede
di Vittorio Messori
Apprezzo Massimo Gramellini e ogni mattina scorro la sua rubrica sulla prima pagina de La Stampa: sempre con interesse, talvolta con condivisione. Anche per questo mi sono sorpreso della intransigenza sbrigativa, da ésprit fort ottocentesco, nel suo commento al bacio alla teca di san Gennaro dato (come da tradizione secolare) anche dal nuovo sindaco di Napoli, il dipietrista De Magistris.Tralascio le considerazioni politiche, interessato solo a queste righe: “Non pretendevamo che (il sindaco) disertasse la cerimonia del finto miracolo, per il quale tutto il mondo ci spernacchia. Sarebbe bastato il silenzio. E un po’ di dignità“. Ne conclude, Gramellini, che anche il De Magistris avrebbe ceduto a uno dei mali antichi della religiosità italiana: “la superstizione“.