Sesta domenica di Pasqua
LETTURE
Atti 8,5-8,14-17
Salmo 66
1Pt 3,15-18
Giovanni 14,15-21
TEMA DELLE LETTURE
Le letture di oggi si riferiscono alla prima epoca missionaria dei cristiani e alla presenza e alla guida dello Spirito Santo che il Signore invia ai suoi fedeli. Nella sua lettera alle varie comunità cristiane, san Pietro le esorta ad essere pronte a spiegare agli altri il senso delle aspettative della fede cristiana. Ciò suggerisce un atteggiamento di franchezza e la capacità di comunicare ciò in cui crediamo e le ragioni della nostra fede. Questa esposizione della fede cristiana deve essere fatta con gentilezza e rispetto. San Pietro dà ad intendere che la sofferenza è una conseguenza della predicazione. È interessante il fatto che san Pietro qualifichi il cristianesimo a partire dalla speranza, dalle aspettative di quel che deve avvenire a motivo di Cristo.
Sia il vangelo di Giovanni sia gli Atti degli Apostoli parlano dello Spirito Santo di Dio che viene inviato ai cristiani. Gesù lo chiama il Consolatore, lo Spirito di verità che dimorerà nei cuori dei fedeli per consolarli e guidarli. Per quanto la presenza dello Spirito Santo sia un dono gratuito dell’amore di Dio, lo ricevono soltanto coloro che vogliono accoglierlo e che si preparano opportunamente a farlo. Gesù promette anche la sua presenza spirituale nei fedeli. Egli afferma pure che l’amore autentico di Dio si dimostra vivendo una vita autenticamente cristiana.
Gli Atti degli Apostoli ci mostrano Pietro e Giovanni che invocano e impartiscono lo Spirito Santo sui Samaritani (noti per la loro religiosità eclettica e per la loro accettazione solo parziale della Bibbia dell’Antico Testamento), tramite l’imposizione sacramentale delle mani.
Le lodi del Salmo 65 possono suonare stravaganti ai nostri orecchi, ma ci ricordano la grandezza delle opere del Signore: il mondo intero si prostri di fronte al terribile potere di Dio.
MESSAGGIO DOTTRINALE
La presenza dello Spirito Santo. Il cristianesimo è una sorgente vitale dentro di noi, un’esperienza permanente, reale, di Dio che riceviamo con il Battesimo e che viene completata nell’età della maturità con la Confermazione. La presenza dello Spirito Santo fortifica ed illumina il cristiano affinché adempia con la propria esistenza, sull’esempio di Cristo, la sua missione sulla terra. In questo modo, dimora in noi lo Spirito di Dio, e ci sentiamo ispirati ed illuminati senza essere spogliati di noi stessi. Continuiamo a determinare liberamente la nostra vita. Lo Spirito Santo ci aiuta a discernere il valore relativo di tutte le cose in rapporto alla sapienza di Dio, e ad agire di conseguenza. Lo Spirito ci fortifica nel riconoscere Dio come Signore e Creatore. Ci fortifica perché adempiamo la missione dell’evangelizzazione, con dolcezza e rispetto, nonostante gli ostacoli e la persecuzione.
Riferimenti nel Catechismo: i paragrafi 683-690 parlano dello Spirito Santo; i paragrafi 731-741 dicono dello Spirito e della Chiesa negli ultimi giorni; i paragrafi 1285-1321 trattano del sacramento della cresima.
Spiegare le ragioni della fede. San Pietro ci chiede di essere capaci di spiegare la speranza che è in noi. Ciò richiede da parte nostra una chiara comprensione delle realtà essenziali che sorreggono l’esperienza cristiana e di come esse siano compatibili con quel che sappiamo delle altre realtà. Non è un’impresa facile, ma prospetta grandi risultati e produce rispetto per la sapienza dell’uomo. I cristiani non devono temere i progressi della conoscenza umana, né si deve rifuggire da quel che appare difficile da spiegare. Il cristiano non ha una spiegazione o una risposta per tutto. Non c’è contraddizione tra conoscenza e fede; anzi, quella è perfezionata dall’esperienza di questa; la fede può guidare la ricerca della conoscenza umana. Sappiamo che la vita e la realtà sono complesse. Il cristianesimo non semplifica né deforma i fatti; piuttosto, ci aiuta a restare aperti e pieni di speranza nel proseguire l’inarrestabile ricerca di senso e di salvezza.
Riferimenti nel Catechismo: i paragrafi 904-907 si riferiscono alla partecipazione all’ufficio profetico di Cristo; i paragrafi 2471-2474 trattano del dovere cristiano di dare testimonianza alla verità.