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il Foglio
Separare pastorale e dottrina è “sottile eresia”, dice il cardinale Müller
di Matteo Matzuzzi | 04 Dicembre 2014 ore 06:30
Roma. Sappiano, i padri sinodali che tra poco meno d’un anno si ritroveranno a Roma per la grande assemblea ordinaria sulla famiglia cui seguiranno le decisioni papali, che il confine tra ciò che è conforme all’insegnamento di Cristo e l’eresia è sottile. E’ stato chiaro, il prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller, aprendo la sessione plenaria della commissione teologica internazionale di cui è presidente. E’ inconcepibile, ha detto, separare la dottrina dalla pastorale, dicendo che la prima nessuno la discute mentre sulla seconda si può agire allo scopo di svecchiarla e adeguarla alle esigenze mutate della società contemporanea. “Ogni divisione tra la teoria e la prassi della fede sarebbe il riflesso di una sottile eresia cristologica di fondo”, ha avvertito Müller, aggiungendo che ciò “sarebbe frutto di una divisione nel mistero del Verbo eterno del Padre che si è fatto carne. Sarebbe l’omissione della dinamica incarnazionista di ogni sana teologia e di tutta la missione evangelizzatrice della chiesa”. Non è sfuggito, ai presenti, che il più autorevole sostenitore della liceità di operare quella divisione sia il cardinale Walter Kasper, autore della relazione concistoriale sulla famiglia dello scorso febbraio e lodato pubblicamente dal Papa perché capace di fare quella “teologia in ginocchio” senza la quale si rischia di “dire tante cose senza capire niente” (parole pronunciate da Francesco solo due giorni fa nella consueta omelia a Santa Marta).
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Avvenire - Analisi
Il flop del Giappone lezione per l’Europa che non fa figli
Pietro Saccò
2 dicembre 2014
Immaginiamo che la Germania smetta di fare la Germania. Che nella zona euro, cioè, i "falchi del rigore" si arrendano e accettino di somministrare all’Unione monetaria le cure anticrisi che in questi anni hanno sempre osteggiato.
E che a quel punto, finalmente libera dalle briglie dell’austerità, l’eurozona si lanci al galoppo in tutte quelle avventure economico-monetarie che da decine di mesi le sono negate: grandi piani di spesa pubblica per rianimare l’economia, deficit nei conti nazionali ben superiori al 3% del prodotto interno lordo, una banca centrale che stampa moneta per comprare debito pubblico e privato. Potrebbe funzionare, e la zona euro magari troverebbe una ripresa come quella degli Stati Uniti, non entusiamante ma almeno capace di ricostruire i posti di lavoro persi in questi anni.
Però potrebbe anche non funzionare, e qui il rischio sarebbe quello di fare come il Giappone, che spende soldi pubblici, stampa yen e prova anche a fare le riforme, ma alla fine è sempre più in crisi. Se in Europa Mario Draghi si è limitato a promettere che la Banca centrale europea è pronta a «qualsiasi cosa serva» per salvare l’euro, in Giappone il primo ministro Shinzo Abe e il governatore della Banca centrale Haruhiko Kuroda hanno già fatto di tutto per riportare la crescita in un’economia che ha messo in pausa il Pil ormai venticinque anni fa, quando lo scoppio della baburu keiki, la bolla speculativa nipponica, ha annientato la propensione all’investimento delle imprese e la voglia di consumi delle famiglie.
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L’intervista
«Ai divorziati niente comunione Credo che il Papa deciderà così»
Il cardinale Angelo Scola: necessaria la fedeltà alla dottrina. Salvini? La paura è una cattiva consigliera
Aldo Cazzullo
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Non ci potranno cacciare dalle scuole!
Autore: Mangiarotti, Don Gabriele Curatore: Saro, Luisella
Fonte: CulturaCattolica.it
Sembra proprio che insegnare religione sia diventato un «mestiere pericoloso». Mai come in questi giorni gli occhi sono puntati sui docenti, passati al vaglio di una critica impietosa e spesso pretestuosa. Oramai è chiaro il progetto. Dopo che la CGIL ha tentato in tutti i modi di cacciare dalla scuola quell’insegnamento che avrebbe portato l’influenza della Chiesa tra i giovani, dopo che si sono tentate tutte le strade (fino a giustificare l’«ora del nulla» nell’illusione di tenere fuori dalle lezioni quei giovani che avrebbero preferito un’ora di libertà alle lezioni dei preti e dei loro tirapiedi) per chiudere la vicenda, e avendo visto che erano «sentieri interrotti», ora si tenta la nuova via, che si spera vincente.
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Tempi.it
I nostri figli non hanno bisogno di genitori perfetti, ma di adulti affamati di verità e bellezza
novembre 26, 2014 Massimo Camisasca
«Diventare mamma e papà significa somigliare di più a Dio, ma anche diventare più figli». Spettacolare discorso del vescovo di Reggio Emilia. Dal gender all’eterologa, dal senso del dono a Chiara Corbella
Di seguito pubblichiamo il “discorso alla città” pronunciato da Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, il 24 novembre in occasione della festa del patrono san Prospero. È un discorso lungo e meraviglioso, con alcuni passaggi spettacolari.
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Resa amara di un cattolico di minoranza al demente Zeitgeist, con whisky
di Antonio Gurrado | 28 Novembre 2014 ore 06:24 (fonte: il Foglio)
Ho letto e riletto più volte l’editoriale di Giuliano Ferrara sul Foglio di lunedì scorso, trovandolo amaro ben oltre l’intenzione di stigmatizzare il diritto ad abortire rivendicato in copertina da Internazionale, settimanale di gran tendenza aduso a darsi ragione da sé. L’aborto è solo l’aspetto più cruento di una posta in gioco più alta che coinvolge tutto quello che abbiamo – noi che in senso lato possiamo dichiararci militanti di una minoranza conservatrice – detto e fatto in questi ultimi dieci anni. Gli eventi ci hanno scalzato al punto che adesso il mantenimento di una posizione benché coerente non allineata al pensiero unico abortista, femminista, omosessualista, giustizialista, animalista, terzomondista, pacifista, accoglientista e sincretista ci interdice non solo il patentino di credibilità in un contesto intellettuale che ha smesso di ragionare da tempo perché troppo occupato ad autoalimentarsi creando sempre nuove mozioni d’impegno à la page alle quali tutti devono accostumarsi, foss’anche a costo di abdicare alla realtà dei fatti; ma ci pregiudica altresì il normale espletamento delle funzioni sociali, umane. Oramai sostenere idee minoritarie benché assennate implica quest’alternativa: o venire presi per provocatori prima e scemi poi, se non istigatori al crimine, dagli abituali consessi all’interno dei quali si vede progressivamente svanire la concreta speranza di essere ascoltati e compresi, se non amati; oppure rinchiuderci in club diametralmente opposti e stagni, e da cattolico italiano so bene quanto i cattolici italiani riescano a essere noiosi e ottusi e ripetitivi oltre che codini quando non ipocriti e tiepidi.
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Barilla, la rieducazione nordcoreana è completa. Un premio Lgbt per essersi «sottoposta a evoluzione pro diritti gay»
Tempi.it novembre 20, 2014 Redazione
L’azienda ha ottenuto 100 punti su 100 nella classifica delle imprese “friendly” stilata da Human Rights Campaign. Washington Post: «Da paria a testimonial del diritti gay»
Come spiega in questo articolo Sandhya Somashekhar, la «social change reporter» del Washington Post, la rieducazione di Barilla adesso può considerarsi conclusa. L’azienda, osserva la giornalista, «è passata da paria a testimonial dei diritti gay», e infatti ieri ha ricevuto «un punteggio perfetto», 100 punti su 100, nel Corporate Equality Index, la classifica delle imprese gay friendly stilata dalla Human Rights Campaign, una delle più importanti organizzazioni Lgbt. Si tratta, scrive la Somashekhar, di «una giravolta che mette in luce come le aziende, che in genere evitano le controversie, sono sempre più costrette a prendere posizione nella battaglia culturale sui diritti gay e sul matrimonio tra persone dello stesso sesso – e come le forze pro-gay siano decisamente in vantaggio».
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Fides.org - 2014-11-19
AFRICA/NIGERIA - Oltre 100.000 cattolici dispersi a causa di Boko Haram, “ma noi rimaniamo per testimoniare con la nostra presenza” dice un sacerdote di Maiduguri
Abuja (Agenzia Fides) - Sono oltre 100.000 i cattolici costretti alla fuga dalle aree controllate da Boko Haram nella Nigeria del nord. Lo riferisce all’Agenzia Fides p. Gideon Obasogie, responsabile delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Maiduguri (capitale dello Stato di Borno) Migliaia di sfollati si sono rifugiati nelle grotte delle montagne, riferisce il sacerdote a Fides, solo pochi sono riusciti a scappare a Maiduguri e a Yola.
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Il Foglio
Perché (e quando) B-XVI ha cambiato idea sull’ostia ai divorziati risposati
di Matteo Matzuzzi | 20 Novembre 2014 ore 06:30
Roma. Che il professore cattedratico a Ratisbona Joseph Ratzinger, quaranta e più anni fa, la pensasse come Walter Kasper sulla misericordia da usare nei confronti dei divorziati risposati, non è una novità. Il saggio in cui il futuro Pontefice scriveva che “nel caso in cui il secondo matrimonio avvenga dopo diverso tempo e sia vissuto nello spirito della fede, e siano rispettati obblighi morali nei confronti dei bambini e della nuova moglie”, è noto da decenni, presente sugli scaffali delle biblioteche nella sezione teologica e brandito come fosse il libretto rosso maoista dai principali gruppi progressisti d’Europa, primo fra tutti Noi siamo chiesa.
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Chi pecora si fa lupo lo mangia (bis)
culturacattolica.it - domenica 16 novembre 2014
di Gianfranco Amato
A proposito della contestazione omosessualista della richiesta dei responsabili dell'IRC della Diocesi di Milano, prontamente onorata dalle scuse dell'incaricato diocesano, ecco il Comunicato Stampa dei Giuristi per la Vita
Sua Santità Papa Francesco nel discorso alla Delegazione dell’Ufficio Internazionale Cattolico dell’Infanzia, tenuto l’11 aprile 2014, ha espresso questo giudizio durissimo: «Occorre sostenere il diritto dei genitori all’educazione dei propri figli e rifiutare ogni tipo di sperimentazione educativa sui bambini e giovani, usati come cavie da laboratorio, in scuole che somigliano sempre di più a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del secolo XX, oggi sostitute dalla dittatura del “pensiero unico”».
Se è vero che anche oggi quella che il Pontefice definisce la “dittatura del pensiero unico” tenta di impedire che si sappia cosa accade negli attuali “campi di rieducazione” (come avveniva con i lager, i gulag e i laogai), è altrettanto vero che una Chiesa fedele al mandato ricevuto da Cristo e attenta all’esortazione del Suo Vicario, non può farsi intimidire.
I genitori hanno diritto di sapere come lo Stato provvedere all’educazione dei propri figli, e la Chiesa non può nascondersi di fronte alla grave situazione denunciata dal Papa, ma anzi ha il dovere di compiere la propria missione portando la luce della Verità anche là dove il potere pretende di mantenere angoli bui e zone d’ombra.
La Storia ha insegnato che cedere dinanzi al volto intollerante di ogni dittatura - come quella che stiamo vivendo, magistralmente chiamata dal Santo Padre “dittatura del pensiero unico” - non ha mai pagato e continua a non pagare. I recenti episodi di assalto al Duomo e ai locali della Curia milanese stanno lì a dimostrarlo.
IL PRESIDENTE
(Avv. Gianfranco Amato)
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Radio Vaticana 13-11-14
Forum Famiglie: sessualità non è "idea" di qualche Associazione
Un Piano nazionale per la famiglia: è il progetto che il Forum delle Associazioni familiari presenta oggi alla Camera per affrontare il tema a 360 gradi: dalle questioni economiche all’educazione.
Diffuso poi dal Forum un documento su “Persona, sessualità, affettività: per una nuova alleanza educativa tra famiglia e scuola”: vi si sottolinea, tra l’altro, come nell’anno scolastico 2013-2014, 29 associazioni LGBT siano potute entrare nelle scuole a parlare di “gender” grazie ai 10 milioni di euro stanziati allora dal Governo. La teoria del genere sta dunque entrando sempre di più nelle scuole? Debora Donnini lo ha chiesto al presidente del Forum, Francesco Belletti.
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«Caso scioccante»: volontario della Croce rossa da 18 anni cacciato perché contrario al matrimonio gay
Tempi.it novembre 8, 2014 Leone Grotti
Bryan Barkley è un pensionato di 71 anni e la sua colpa è aver esposto (senza coinvolgere in alcun modo la charity) un cartello con scritto: “No al matrimonio gay”
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Avvenire 11/11/14
La Prolusione di Bagnasco
Le associazioni: «Famiglie chiamate in causa»
«Ancor più che in passato ci sentiamo chiamati in causa e sostenuti dalle parole del cardinal Bagnasco che, sull’onda del recente Sinodo straordinario, tanto ha dedicato della sua prolusione alla famiglia» ha commentato Francesco Belletti, presidente del Forum delle famiglie, riferendosi al discorso pronunciato dal presidente della Cei ad Assisi. «Ha detto: “è irresponsabile indebolire la famiglia, creando nuove figure – seppure con distinguo pretestuosi che hanno l’unico scopo di confondere la gente e di essere una specie di cavallo di troia di classica memoria – per scalzare culturalmente e socialmente il nucleo portante della persona e dell’umano”. Una realtà che riscontriamo quotidianamente nella nostra presenza nella politica e nella società. Così come quotidianamente ci troviamo a ricordare che “i figli non sono oggetti né da produrre né da pretendere o contendere, non sono a servizio dei desideri degli adulti: sono i soggetti più deboli e delicati, hanno diritto a un papà e a una mamma”. È di grande incoraggiamento sentire quelle parole ribadite con tanta autorevolezza».
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150 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. I “nazareni” bruciati vivi
Il gran rabbino di Francia: “Sono i nuovi ebrei”. Le ong denunciano: “Muoiono cinque cristiani al minuto”
di Giulio Meotti | 06 Novembre 2014 ore 06:30
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Rapporto ACS 2014 sulla libertà religiosa nel mondo
Il rispetto della libertà religiosa nel mondo continua a diminuire. È quanto emerge dalla XII edizione del Rapporto sulla Libertà Religiosa nel Mondo della Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il rapporto, nato nel 1999, fotografa il grado di rispetto della libertà religiosa in 196 paesi, analizzando le violazioni subite dai fedeli di ogni credo e non solo dai cristiani. «La libertà religiosa è per sua stessa natura un diritto da garantire a chiunque – scrive nella prefazione del volume Paul Bhatti, già ministro federale pachistano per l’Armonia nazionale e gli affari delle minoranze e fratello del compianto Shahbaz Bhatti, ministro per le minoranze ucciso nel 2011 – e, considerata la situazione di moltissimi gruppi religiosi, il Rapporto ci obbliga a guardare con nuovi occhi a questo diritto fondamentale, che è condizione imprescindibile di ogni società libera e giusta».
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Fides.org - 2014-11-05
ASIA/PAKISTAN - Coniugi arsi vivi: protesta dei cristiani a Lahore, si chiede l’intervento Onu
Lahore (Agenzia Fides) – “Siamo scioccati e preoccupati. I cristiani in Pakistan oggi si chiedono: in che paese viviamo? L’orribile e barbara esecuzione di due coniugi cristiani, accusati di blasfemia, è un atto che offende la giustizia, i diritti umani, la dignità umana, la civiltà, ed è contrario allo stato di diritto. Oggi manifesteremo per la giustizia e per i diritti umani a Lahore. Sulla legge sulla blasfemia, chiediamo l’intervento dell’Onu”: è quanto dice in un colloquio con l’Agenzia Fides p. James Channan OP, domenicano, Direttore del “Peace Center” di Lahore, centro studi impegnato nel dialogo interreligioso, commentando l’omicidio dei due coniugi cristiani, arsi vivi nel distretto di Kasur, in Punjab (vedi Fides 4/11/2014).
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Poletto: «No a trascrizioni gay. Questo orgoglio omosessuale sembra diventato un vanto»
Tempi.it - novembre 3, 2014 Redazione
Il cardinale arcivescovo di Torino: «Non si vada dietro alla pazzia di certi sindaci che hanno trascritto. In Italia non si può fare e mi auguro che le leggi tengano conto di questa problematica
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Il Sinodo non è morto finché noi viviamo!
Autore: Mangiarotti, Don Gabriele Curatore: Saro, Luisella
Fonte: CulturaCattolica.it
domenica 19 ottobre 2014
Ho oramai una certa età e ricordo alcuni avvenimenti del passato che aiutano a leggere la situazione presente. Due episodi in particolare: nel lontano 1976 sembrava che ci sarebbe stato il «sorpasso», cioè che il Partito Comunista sarebbe diventato la maggiore forza politica italiana, superando la Balena Bianca, la vituperata Democrazia Cristiana. Leggere i giornali, in particolare il Corriere della Sera, sembrava leggere la cronaca di una vittoria scontata. Il clima euforico per la certezza della sconfitta della DC, e con questo della scomparsa della influenza politica della Chiesa sulla società italiana, sembrava l’orizzonte mentale e culturale dominante. Poi, il giorno dopo la storica votazione, la constatazione della fine di quella previsione, è stato come la fine di un incubo, la percezione del termine di un assedio che avrebbe cambiato radicalmente la storia.
Il secondo episodio riguarda il referendum sulla legge 40, a proposito della fecondazione assistita. Anche qui tutti i giornali davano per scontata la vittoria del sì, e tutti i maître à penser sembravano già esultare per il fallimento dei consigli della Chiesa cattolica, rilanciata dai pulpiti e dal tam-tam artigianale della rete, fallimento che si è rivelato un sogno impossibile. Così la legge 40 è rimasta in vigore, salvo poi essere smantellata da una magistratura che ha fatto, del proprio potere, il criterio supremo per la guida del Paese.
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Papa Francesco “apre” alla teoria del Big Bang? Che sciocchezza. La prima ipotesi la fece un gesuita
Tempi.it - ottobre 28, 2014 Giuliano Guzzo
Nel 1927 fu un astronomo gesuita, padre Georges Lemaître, il primo a formulare tale ipotesi, allora chiamata dell’atomo primigenio. Chi lo attaccò, la Chiesa? Nient’affatto. Furono alcuni scienziati laici
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SINODO, LA DIOCESI DI UDINE SI SCHIERA CONTRO LA LINEA KASPER. CHAPEAU. E LE ALTRE 225 IN ITALIA?
L’arcidiocesi metropolitana di Udine – Chiesa patriarcale sub-apostolica in quanto continuazione sotto altro nome dell’antichissimo patriarcato di Aquileia (la fondazione risale all’evangelista Marco discepolo di san Pietro) di cui l’arcivescovo udinese è erede, ne porta, ad es., tuttora l’abito rosso patriarchino – ha preso posizione sul tema oggetto del Sinodo ribadendo la dottrina di sempre e così sconfessando la linea Kasper-Forte.
Intervistato da Francesco Dal Mas sul settimanale diocesano La Vita Cattolica monsignor Guido Genero, vicario generale dell’arcidiocesi udinese e illustre docente presso il locale Studio teologico, ha posizionato la diocesi friulana decisamente nel campo di quanti si oppongono alla linea Kasper.