Non s'intende propugnare il principio della libertà d'insegnamento in assoluto, che involgerebbe l'affermazione della libertà del pensiero nel senso razionalistico, quasi questo nelle sue investigazioni non avesse d'uopo di alcuna norma oggettiva, e fosse inoltre emancipato da ogni adesione a verità soprannaturali rivelate, e perciò dalla Chiesa che ne è custode. Né si intende di dire che la facoltà d'insegnare pubblicamente si debba in tesi concedere a tutti indistintamente, tenendosi indifferente lo Stato fra istituti d'insegnamento cristiano od ateo.