Il ministero sacerdotale
Fondamento e centro del sacerdozio cristiano è la croce
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Per meglio valutare le notizie, apparse su molti media, secondo le quali proprio in quell'anno il professor Ratzinger si sarebbe pronunciato a favore del celibato volontario per i sacerdoti, proponiamo l'articolo di Joseph Ratzinger pubblicato su «L'Osservatore Romano» del 28 maggio 1970.
Va rilevato che il Memorandum in vista di una discussione circa il celibato del 9 febbraio 1970 - questo è il documento tornato al centro dell'attenzione - fu steso dal discusso e ambiguo pensatore gesuita Karl Rahner.
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La questione del ministero sacerdotale nella Chiesa è diventata improvvisamente un problema scottante. Esiste legittimamente il sacerdozio sacramentale? O si fonda soltanto su un malinteso, su una ricaduta nelle strutture precristiane? Non dovrebbe la Chiesa, propriamente parlando, essere costituita carismaticamente? E la questione circa l'esistenza e il numero degli uffici, non dovrebbe essere risolta fondandosi soltanto sulle esigenze sociologiche? Molte cose sembrano giustificare queste domande: le grandi lettere paoline si indirizzano direttamente alle comunità; trattano dei carismi; ma sembrano ignorare i soggetti dell'ufficio sacerdotale propriamente detto.
La lettera agli Ebrei parla con insistenza della singolarità del sacerdozio di Gesù Cristo, che sembra escludere definitivamente ogni sacerdozio particolare nella Chiesa della nuova Alleanza; infine in nessun posto del Nuovo Testamento vengono designati i soggetti dell'ufficio nella Chiesa con il nome sacerdos. Si può dunque capire che nel momento stesso in cui si inizia a leggere il Nuovo Testamento prescindendo dal commento vivente della storia della Chiesa, nella sua genuinità si accende una inquietudine e la questione circa la legittimità e il senso del servizio sacerdotale nella Chiesa si fa addirittura acutamente dolorosa.
Si potrebbe subito obiettare che non ha senso leggere il Nuovo Testamento senza tenere conto della Chiesa vivente nella quale esso è cresciuto e dalla quale venne riconosciuto come norma lungo una non sempre facile e contestata storia. Di qui sorgerebbe il complesso problema di come sia possibile intendere la Bibbia in senso esatto e quali presupposti scientifici e spirituali a tale scopo si richiedono.
Ma questo ampio contesto può essere qui soltanto accennato, per rendersi conto che una lettura della Bibbia senza alcun presupposto (com'è del resto la lettura di qualsiasi testo storico) non può esistere. Le ricostruzioni del passato che pretendono di essere genuine, non rispecchiano mai soltanto quello che era, ma sono sempre anche l'espressione delle idee e dei desideri di una determinata epoca. Ad ogni modo, la crisi contemporanea dovrebbe spronarci ad ascoltare con una vigilanza nuova il messaggio delle origini per lasciarci da esso di nuovo fecondare e guidare.
Cosa dice realmente il Nuovo Testamento sulla questione del sacerdozio? Esistono su questo tema innumerevoli studi in svariate direzioni; e qui, nello spazio di un breve articolo, non si può far altro che tentare di accennare ad alcuni punti cardinali.