Esercizio di perfezione e di cristiane virtù
composto dal padre Alfonso Rodriguez S.J.
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TRATTATO V. DELL'ORAZIONE
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CAPO XXVIII. Della lettura spirituale: quanto sia importante e d'alcuni mezzi che ci aiuteranno a farla bene e utilmente
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1. E’ gran mezzo per il nostro profitto.
2. E’ prescritta da tutti i fondatori di religioni.
3. In essa Dio parla a noi.
4. E’ una lettera spedita dal cielo.
5. E’ specchio in cui contemplare il nostro interno.
6. Come farlo.
7. E' sorella della meditazione.
8. Non ha da essere studio.
9. Né troppe cose, né troppo sottili.
10. Tenere a mente quanto si legge.
11. Prima di leggere alzare la mente a Dio.
12. Suoi vantaggi sopra la predica.
13. Conversione di S. Agostino.
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1. La lettura spirituale è sorella della meditazione e grande aiutatrice di essa; onde l'Apostolo S. Paolo consiglia Timoteo, suo discepolo, che attenda ad essa: «Attendi alla lettura» (I Tim 4, 13). È di tanta importanza questa lettura spirituale per quelli che fanno professione di servire a Dio, che S. Atanasio (S. ATHAN. in exhort. ad monach.), in un'esortazione che fa ai religiosi dice: Non vedrai nessuno che davvero attenda al suo profitto, il quale non sia dato alla lettura spirituale; e se alcuno la lascerà, ciò presto ancora si conoscerà dal vederlo nel profitto suo a scapitare. S. Girolamo, nell'epistola ad Eustochia, esortandola assai a darsi a questa sacra lettura, le dice: «Prendati il sonno mentre leggi, e quando vinta dal sonno ti cadrà il capo, ti cada questo sopra del libro santo» (S. HIER. Ep. ad Eustoch. n. 17). Tutti i Santi commendano grandemente questa lettura spirituale; e ben ci mostra l'esperienza di quanto giovamento ella sia; poiché abbiamo le storie piene di conversioni grandi, che il Signore ha operate per questa strada.
2. Per esser questa lettura un mezzo tanto principale e tanto importante pel nostro profitto, gli istitutori delle religioni, fondati sulla dottrina dell'Apostolo e sull'autorità ed esperienza dei Santi, vennero ad ordinare che i loro religiosi si èsercitassero ogni giorno nella lettura spirituale. Umberto dice di S. Benedetto, che ordinò che ogni giorno vi fosse tempo assegnato a questa lettura, e insieme ordinò che nel tempo di farla due dei monaci più antichi andassero visitando il monastero, per vedere se qualcuno la lasciava, o l'impediva agli altri. Dal che si può vedere quanto conto egli ne facesse. Al tempo stesso si può ancora da ciò vedere che queste visite, che qui nella religione si sogliono fare ogni giorno per gli esercizi spirituali, sono fondate nella dottrina e nella costumanza dei Santi antichi. Per la prima e per la seconda volta comandava il Santo che quel tale, il quale fosse trovato manchevole in questo, venisse corretto piacevolmente; ma che se non si emendava, fosse corretto e penitenziato di tal maniera, che gli altri ne concepissero timore e terrore.
Nella Compagnia abbiamo particolar regola per questa lettura spirituale, la quale dice così: «Ciascuno dia ogni giorno con ogni diligenza nel Signore ai due esami di coscienza, orazione, meditazione e lettura quel tempo che gli sarà ordinato» (Reg. 1, comm, Epit. 182, § 1). E il Superiore e il prefetto delle cose spirituali tengono cura che ciascuno deputi sempre a ciò qualche tempo. Per esser questo uno dei mezzi principali che abbiamo pel nostro profitto, e che ogni giorno usiamo, e per essere tanto proprio di tutti quelli che attendono a virtù e perfezione, diremo qui alcune cose che aiuteranno a praticarlo con maggior frutto.