Esercizio di perfezione e di cristiane virtù
composto dal padre Alfonso Rodriguez S.J.
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TRATTATO V. DELL'ORAZIONE
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CAPO III. Siamo grandemente debitori a Dio per aver resa facile una cosa che da una parte è tanto eccellente e dall'altra tanto necessaria.
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1. Possiamo sempre pregare.
2. Il Signore dà sempre udienza.
3. Non s'infastidisce che gli si chieda
4. Profittiamone
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1. Sarà cosa ragionevole che consideriamo e ponderiamo qui la grande e singolare grazia fattaci dal Signore, mentre essendo da un canto l'orazione una cosa di sua natura tanto alta ed eccellente, e dall'altro essendo a noi tanto necessaria, ce l'ha fatta a tutti tanto facile, che sempre è in mano nostra il farla, e in ogni luogo e tempo la possiamo fare. Mi sta accanto l'orazione, perché ad ogni ora che voglia la possa fare a Dio, che mi dà la vita, dice il Profeta David (Ps. 41, 8). Mai non si serrano quelle porte della misericordia di Dio, ma a tutti sono sempre aperte; sempre lo troveremo disoccupato e desideroso di farei del bene; anzi egli stesso ci sta sollecitando perché gli domandiamo.
2. È molto buona quella considerazione che si suole apportare a questo proposito. Se Dio desse licenza che una sola volta al mese tutti quelli che volessero potessero entrare a parlargli, protestandosi che egli molto volentieri darebbe loro udienza e farebbe loro delle grazie, sarebbe questa una cosa da stimarsi grandemente; poiché si stimerebbe ancora se la facesse un re temporale. Or quanto più è ragionevole che stimiamo l'offrirei Dio questo favore e l'invitarci ora non solo una volta al mese, ma ogni giorno e molte volte il giorno? Dice il profeta David, abbracciando tutti i tempi: La sera, la mattina, il mezzo giorno esporrò e rappresenterò al mio Dio i miei travagli e le miserie, e ho gran fiducia che tutte le volte e in qualsisia tempo che io ricorrerò a lui mi esaudirà e mi favorirà (Ps. 54, 18).