Bloccati i fondi che foraggiano l?attivismo LGBTQ: «Il nostro modello è la famiglia tradizionale».
Parla Andra Cintorino, la coraggiosa assessora alle Pari opportunità: «Non adottiamo politiche Lgbt»
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La giunta di centrodestra che guida la città di Forlì ha bloccato i fondi provenienti dalla Regione per un progetto di formazione psicologica e giuridica, rivolta agli operatori del Comune di Forlì e alle associazioni interessate, che sotto il solito pretesto della «prevenzione e contrasto alle violazioni dei diritti umani» ha come scopo la diffusione dell?ideologia gender, il confondere i giovani sull’orientamento sessuale e la distruzione della famiglia emiliano-romagnola.
Si tratta di fondi che erano già stati destinati a questo scopo dalla precedente amministrazione ? ovviamente di centrosinistra ? e naturalmente deliberati dalla Regione a guida PD.
La decisione segue la bella presa di posizione in difesa della vita umana nascente, di cui abbiamo parlato qui: http://www.fattisentire.org/elezioni-emilia-romagna-la-lotta-contro-laborto-del-sindaco-di-forli-sia-desempio/
La giovane e coraggiosa assessora Cintorino spiega dalla sua pagina Facebook:
«Cara associazione “Un Secco No”, la trasparenza e la chiarezza sopra tutto.
Questa Giunta è in prima fila nella lotta contro la violenza di genere e contro gli abusi sui bambini e su soggetti deboli.
Noi pensiamo che il modello famigliare con padre, madre e figli sia una verità antropologica e non uno ?stereotipo? e non condividiamo le teorie relativiste.
E? evidente anche che nulla nel nostro programma e nelle nostre decisioni contrasta con l?articolo 3 della Costituzione, né con l?inclusione sociale.
Ed è falso che la Giunta impedisca l?attività di questa associazione o abbia bloccato i finanziamenti regionali.
Queste bugie, tuttavia, la dicono lunga sull?ideologismo strumentale che muove le associazioni firmatarie dell?appello».
Alla fermezza della Cintorino risponde il circo mass-mediatico servo del Partito Democratico: scrive l?esponente comunista Lucia Borganzone, coordinatrice regionale della conferenza delle donne democratiche: il ?no? a quei fondi riflette «una concezione della famiglia che ormai ha poco a che vedere con la realtà delle famiglie italiane».
Aberrante, ma rivelatore. Come da 70 anni a questa parte.
Invitiamo a inviare un breve ringraziamento a assessore.cintorino@comune.forli.fc.it e segnaliamo la solidarietà manifestata dalla Lista Civica Forlì Cambia, a sostegno del sindaco Gian Luca Zattini:
«Il progetto dell?associazione ?Un secco No? invece ha prospettato una ben diversa forzatura prevedendo durante i corsi di formazione per dipendenti comunali e appartenenti all?associazione stessa (della durata complessiva di 44 ore) momenti di riflessioni sulle problematiche riscontrate dall?utenza LGBT +, approfondimenti sulle violenze domestiche in coppie LGBT +; presenza e testimonianze dirette di persone LGBT+.
Tale specificità comporta la esclusione di tematiche riguardanti la parità e il contrasto alle discriminazioni di genere, pertanto il progetto presentato dall?associazione ?Un secco No? non solo non ha nulla a che vedere con gli scopi specifici della Legge Regionale, del Bando di concorso e del Progetto presentato dal Comune di Forlì, ma sottrae fondi e quindi disconosce anche la drammatica e prioritaria emergenza di contrastare la violenza sulle donne italiane e straniere, per anteporre in modo esclusivo un altro obiettivo».
Fonte: [https:]] e [www.forlitoday.it]
L'articolo Il Comune di Forlì dà l?esempio a tutto il paese: “Non adottiamo politiche LGBTQ” proviene da FattiSentire.org - Per la vita e la famiglia.