L?Assessore all?Istruzione della Regione Veneto, Elena Donazzan (FdI), ha lanciato un?intelligente iniziativa a favore dell?educazione delle giovani generazioni: per una volta saranno dei militari a insegnare:
«Con il Comando Forze Operative Nord abbiamo condiviso la comune intenzione di coinvolgere sempre più le scuole promuovendo la presenza di rappresentanti dell?Esercito in occasioni e incontri formativi, come testimoni di una funzione pubblica indispensabile per la sicurezza e la protezione dei cittadini».
E? nota la vicinanza della patriota Donazzan ai nostri valorosi militari, cui sovente dedica post e dichiarazioni d?affetto sui social.
E? ciò di cui la scuola (veneta e italiana) ha più bisogno: la testimonianza dei nostri ?angeli in divisa?.
Infatti, le Forze Armate fanno eco all?evangelico ?non c?è amore più grande del dare la vita per i propri fratelli?, mentre la scuola di Stato, purtroppo, insegna il relativismo, l?edonismo, il lassismo.
Ecco la ragione profonda dell?iniziativa: la sola presenza di uomini in divisa, invece, evoca l?amor di Patria, lo spirito di sacrificio, il senso del dovere.
Naturalmente, i nipotini di Marx non sono stati a guardare.
Un gruppo di docenti e una classe del Liceo classico «Marco Polo» di Venezia ha rifiutato di partecipare a un incontro con due ufficiali della Marina Militare e della Guardia di Finanza, perché ritenuto «non in linea» con i principi dell?istituto e per il rifiuto della guerra.
Peccato che la guerra sia inestirpabile: sempre presente in tutte le epoche della storia umana, anche al giorno d?oggi colpisce decine di nazioni. Anche l?Europa, presto o tardi, dovrà subire l?attacco dell?Islam, che oggi finge di dormire mentre prepara l?ennesimo assalto.
Si vis pacem para bellum (se davvero vuoi la pace, sii pronto per la guerra), è la logica che ci ha tramandato il pensiero classico, e la Donazzan ne è degna erede.
Pertanto, la replica dell?Assessore è stata fermissima e ammirevole:
«Questi docenti non meritano di insegnare in una scuola italiana, perché nel loro ruolo di educatori si stanno dimostrando irrispettosi della Costituzione e delle Leggi italiane».
«La Costituzione riconosce l?importanza delle Forze Armate quale organo a difesa dello Stato, e una Legge italiana dedica alle Forze Armate la giornata dell?anniversario della firma dell?armistizio che segnò la fine della Grande Guerra. La polemica mossa di questi insegnanti è completamente fuori luogo: dimostrano un atteggiamento sovversivo, perché contestare le Forze Armate significa disobbedire alle leggi e all?ordinamento dello Stato, nonché mancare di rispetto a chi indossa ogni giorno con grande orgoglio la propria divisa. Interverrò, chiedendo all?Ufficio Scolastico Regionale del Veneto un?ispezione in questo Istituto. La scuola non è un?organizzazione politica privata, e non può essere utilizzata per dar voce a propagande ideologiche ben lontane dal compito educativo degli insegnanti».
L?auspicio è che la bella iniziativa della Donazzan sia presto imitata da tutte le Regioni italiane.
Grazie, fratelli delle forze armate che vegliate sulla nostra famiglia, dal cielo, dalla terra e dal mare.
FattiSentire.org
4 novembre 2019
NOTA. Il commento da parte social-comunista in [https:]]
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