È? stata emanata una Nota: non un decreto né una circolare ministeriale, ma una semplice nota. Al momento in cui scriviamo è ancora assente dal sito ufficiale del Miur (Ministero Istruzione) e viene diffusa solo da una rivista specializzata del Settore, priva di data e numero di protocollo.
Ma, almeno questa volta, sembra che si vada in direzione delle libertà concrete della famiglia.
Tutto nasce da una Mozione ? presentata il 4/10/2018 dal consigliere regionale Claudia CARZERI (FI, nella foto) e approvata l?8/11 dall?Assemblea Legislativa della Lombardia ? di cui si è parlato su queste pagine.
Mentre numerose altre interrogazioni sullo stesso tema giacciono al Miur senza risposta, la Carzeri è riuscita a coinvolgere sulla sua Mozione tutto il centro-destra che governa la sua Regione, ottenendo così la disponibilità del Miur a intervenire.
Cosa cambia? La Nota ribadisce principalmente norme e circolari che generalmente sono disattese dagli Uffici Scolastici regionali e dai dirigenti scolastici:
- «Il PTOF [Piano Triennale dell?Offerta Formativa] deve, necessariamente, essere predisposto antecedentemente alle iscrizioni, per consentire alle famiglie di conoscere l?offerta formativa delle scuole » (si rimanda alla circ. min. n. 17832 del 16/10/18);
- «tutte le attività didattiche inserite nel PTOF, anche ove aggiunte in corso d?anno, devono essere tempestivamente portate a conoscenza delle famiglie»;
- «La partecipazione a tutte le attività che non rientrano nel curricolo obbligatorio, ivi inclusi gli ampliamenti dell?offerta formativa di cui all?articolo 9 del D.P.R. n. 275 del 1999 [accordi stipulati a livello nazionale o locale, ad es. con le Aziende Sanitarie], è, per sua natura, facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori» (si riprende la nota n. 4321 del 6/7/ 2015);
- «In caso di non accettazione gli studenti possono astenersi dalla frequenza»;
- «Al fine del consenso, è necessario che l?informazione alle famiglie sia esaustiva e tempestiva» (qui si riprende la nota n. 1972 del 15/9/15).
Tuttavia, qualcosa di nuovo c?è: si tratta dell?implicita ammissione del venir meno della rappresentatività di studenti e genitori prevista dai c.d. ?Organi Collegiali? (Consiglio di classe, di Istituto, ecc., di cui al D.P.R. 416/1974).
Infatti, oltre alla precedente disposizione per cui «la scuola deve promuovere i necessari rapporti con tutti i portatori di interesse [?] dalle associazioni dei genitori», le due Direzioni firmatarie così esordiscono: «Pervengono a queste Direzioni quesiti da parte di numerose famiglie in merito [?] alle modalità con le quali le famiglie devono esprimere il consenso».
Pertanto, oggi è menzionato un diritto della singola famiglia che (benché limitato alle sole attività extra curricolari) sembra prevalere sull?arbitrio dell?Istituzione.
Che fare? Chi combatte nella scuola si rende conto che non è cambiato praticamente nulla e che una ?Nota? può essere immediatamente smentita da un?altra.
Gli odierni trionfalismi ? così come l?appropriarsi di meriti che sono di altri ? non hanno riscontro nei fatti. C?è di più e di peggio: il creare facili illusioni può portare alla demoralizzazione un corpo sociale che ancora resiste e, talvolta, reagisce.
Occorre, invece, ?restare in trincea? e non abbassare la guardia, vigilando su ciò che, con tutta probabilità, le scuole continueranno a cercare di somministrare ai nostri figli: non si uscirà dal totalitarismo educativo dello Stato che con una lotta intransigente, fatta con regolarità, competenza e metodo.
Una Nota non fa primavera?
da: https://www.osservatoriogender.it/scuola-e-consenso-informato-uno-spiraglio-contro-il-gender/
L'articolo Scuola e ?consenso informato?: uno spiraglio contro il gender? proviene da Family day - Fatti Sentire!.