1) L?Emilia Romagna, dopo 70 anni di amministrazione totalitaria social-comunista, ha una maggioranza di centro-destra.
Ma attenzione: se l?Emilia è di centro-destra, la Romagna non la è.
2) I cattolici che votano a sinistra (Civica Popolare) potrebbero non essersi resi conto che le cinque leggi contro la vita e la famiglia – emanati dal Governi PD – sono espressione di un odio verso la natura e il suo Creatore.
Tuttavia, sembrano ormai irrilevanti:
14.195 voti (0,55%) in tutta la Regione;
2.401 voti (0,67%) a P. F. Casini a Bologna;
1.455 (0,55%) voti a B. Lorenzin a Modena.
3) L?aumento dei voti del centro-destra potrebbe essere dovuto ad un temporaneo spostamento del voto cattolico causato principalmente dall?ostilità dei Governi PD ai ?valori non negoziabili?. Il timore dell?immigrazione (dall?Africa e Medio-Oriente) per un cattolico è probabilmente meno importante, perché l?islam al momento non è ancora aggressivo verso la fede.
Se il voto di tanti cattolici è stato temporaneamente “assorbito” dal centro-destra (supponendo che quelli di sinistra abbiamo votato per i “Civici e Popolari” della Lorenzin), resta da esaminare il voto dei cattolici che non si sono identificati con nessuno degli schieramenti citati sinora.
4) Vi sono, infatti, altri due piccoli partiti catto-democratici: UDC nel centro-destra e Popolo della Famiglia.
Singolarmente presi sono irrilevanti. Ma messi insieme valgono 32.000 voti (1,25%) di cattolici pro vita e pro famiglia, ossia con convinzioni ?di destra?.
- Rischi e rimedi
5) Di fronte al disastro elettorale e al relativo venir meno di ?sogni e speranze?, chi ha votato per l?UDC o il Popolo della Famiglia potrebbe cadere nella de-moralizzazione e dis-impegno rispetto alla battaglia per la vita e la famiglia. Sarà indispensabile un maggiore impegno dei pro-life & family per far tornare queste buone persone a combattere, con un impegno pre-politico fuori dai partiti.
6) Occorre far notare che, nelle provincie in cui i partiti del centro-destra propongono uomini che difendono nei fatti i ?valori non negoziabili? (es. Bignami per Bologna, Foti per Piacenza), si ottengono ? dati alla mano ? più risultati e NON si cade negli storici tradimenti dei partiti catto-democratici.
7) Si può aggiungere che, alle ultime elezioni, i loro 32.000 voti sono tutti finiti nella spazzatura (quindi hanno favorito il PD e 5stelle) essendo sotto la soglia dell?1%.
8) Ai delusi si può infine mostrare che i pro-life & family emiliano-romagnoli hanno contribuito all?elezione di 4 deputati e 1 senatore che ?hanno fatto? sul nostro territorio in difesa di vita e famiglia.
- Risposta a obiezioni: la diversità tra alcune province
9) Più un gruppo pro-family ha ?peso? elettorale, più viene ascoltato dagli uomini dei partiti del proprio territorio.
Si stima che ogni gruppo della nostra Regione riesca ad influenzare molto poco: tra i 20 e i 70 elettori. Tuttavia, in tre province ci sono gruppi capaci di orientare un numero di voti 10 volte più alto: Bologna, Cesena e Modena.
10) La diversità dei risultati dell?UDC+PDF in tali province forse è spiegabile così:
– Bologna (1,03%): fermo appoggio al solo centro-destra, ma con esclusione dell?UDC
– Modena (1,26%): non ha preso posizione esclusiva per il centro-destra
– Cesena (2,00%): UDC, PDF, CDNF cercano l?unità tra i cattolici e ?si vogliono bene?
Altri casi:
– Una situazione inspiegabile è costituta da Ravenna che, nonostante sia la città di Mirko de Carli, nella quale è ben conosciuto, il PDF raggiunge l?1,28%;
– Infine l?altissima percentuale di Rimini (1,77%) è dovuta al fatto che il CDNF coincide con il partito UDC.
CONCLUSIONE. Tra un anno ci sono le elezioni regionali: usiamo questi mesi per togliere la delusione di tanti amici e aiutarli a tornare nella battaglia per la vita e la famiglia? invece di aspettare la prossima campagna elettorale!
info@fattisentire.org
Bologna, 9 marzo 2018