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Corrispondenza Romana 23-1-2013
Don Bosco mistico
di Mauro Faverzani) Nonostante molto sia stato già scritto su san Giovanni Bosco, può sembrar paradossale notare come di lui resti ancora da svelare l’essenziale. È un vuoto, che si è riproposta di colmare – peraltro riuscendovi egregiamente – la dottoressa Cristina Siccardi con l’ultima sua opera, la cinquantesima in ordine di tempo, uscita proprio in questi giorni in tutte le librerie, Don Bosco mistico – Una vita tra cielo e terra, edita da La Fontana di Siloe (Torino 2013, pp. 408, € 24,50) marchio della Lindau: «La bibliografia su don Bosco è certamente voluminosa – ci spiega l’autrice – ma vi è stata una sorta di separazione tra prima e dopo il Concilio. Prima le fonti erano quelle di tre autori ed, in particolare, di dom Giovanni Battista Lemoyne, che ebbe la possibilità di vivere a fianco di don Bosco per molti anni», offrendo poi garanzia di genuinità ed autenticità nelle pagine della biografia del Santo in 19 volumi.
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Vatican Insider 22-1-2013
Croazia: scontro tra chiesa e governo sull'educazione sessuale a scuola
Il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria boccia il piano governativo. Immediata la reazione delle istituzioni politiche
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NON PIU’ SCHIAVI, MA UOMINI E DONNE
18 gennaio 2013 / In News
Oggi, essendo il mio compleanno, vi faccio un piccolo regalo. Un capitolo del mio libro “Indagine su Gesù” (Rizzoli)
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Avvenire 19 gennaio 2013
UDIENZA A COR UNUM
«Matrimonio espressione dell'alleanza tra uomo e donna»
La fede instilla una "dimensione profetica” nella carità. Benedetto XVI, parlando questa mattina all’assemblea plenaria del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, che sta affrontando il tema “Carità, nuova etica e antropologia cristiana”, ha rimarcato il “rapporto dinamico tra fede e carità”, sottolineando che “il cristiano, in particolare chi opera negli organismi di carità, deve lasciarsi orientare dai principi della fede”, per “aderire” al progetto di Dio.
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Corrispondenza Romana 16-1-2013
MARCIA PER LA VITA 2013: intervista a Virginia Coda Nunziante
(a cura di Mauro Faverzani) Pubblichiamo un’intervista rilasciata da Virginia Coda Nunziante, portavoce della Marcia per la Vita 2013, a Cultura Cattolica e Corrispondenza Romana.
La Marcia per la Vita è ormai diventata un importante appuntamento annuale per il mondo pro-life italiano. Che cosa vi proponete?
La Marcia per la Vita è innanzitutto un momento di incontro pubblico di tutte le associazioni, gruppi, famiglie, singoli individui che costituisce la vasta e variegata realtà pro-life in Italia.
Non si tratta solo di conoscersi e di passare una giornata insieme per affermare il diritto alla vita in un’atmosfera di amicizia e collaborazione. Non è solo una festa per la Vita. Si tratta anche e soprattutto di esprimere la nostra protesta contro l’uccisione degli innocenti, che in Italia è stata legalizzata dalla legge 194 del 22 maggio 1978. Il nostro rifiuto dell’aborto, e della legge che lo legalizza, è totale, senza eccezioni e senza compromessi. Questo è il principale denominatore comune di chi si ritroverà a Roma il prossimo 12 maggio.
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I temi etici sono il fondamento di ogni scelta politica efficace e consapevole. Chiediamo all'intera classe politica di non svicolare e schierarsi sui principi non negoziabili se vuole evitare la scissione completa dall'elettorato.
l'Occidentale 14-1-2013
La mobilitazione a Parigi
La Francia che scende in piazza per il no ai matrimony gay è un monito per la politica italiana
di Assuntina Morresi
E’ del tutto irrilevante che siano stati in mezzo milione oppure in ottocentomila i francesi a sfilare a Parigi, ieri pomeriggio, contro i matrimoni gay così ostinatamente voluti dalla sinistra al governo: le foto di una folla immensa e colorata (che comunque farebbero più pensare agli ottocentomila) stanno facendo il giro del mondo, mostrando l’evidenza di una grande manifestazione popolare e trasversale negli orientamenti e nelle convinzioni religiose e politiche, riunita in nome dell’evidenza elementare di essere “tutti nati da un uomo e una donna”.
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Avvenire 14-1-13
In piazza, per la vera laicità
Per la Francia e anche per noi
C’è un nuovo movimento dal basso che oggi debutta in quella che è sempre stata considerata la capitale culturale d’Europa, terra di rivoluzioni e patria della laicità. La forza, l’intensità e l’irruenza dei cortei che attraverseranno Parigi per dire il loro no alprogetto di legge che autorizza il matrimonio e le adozioni omosessuali, le conosceremo solo stasera. Ma un fatto appare già evidente e riguarda il carattere trasversale, aconfessionale e apolitico di una protesta che vedrà insieme credenti e agnostici, conservatori e progressisti, intellettuali e gente comune, famiglie e single, e perfino esponenti di associazioni gay. Sotto lo slogan "La Manif pour tous" (la manifestazione per tutti), sfileranno lungo la Senna in aperta polemica con "Le Mariage pour tous", (il matrimonio per tutti), formulazione ambigua con cui il governo socialista francese intende equiparare qualsiasi tipo d’unione affettiva all’istituto della famiglia. Come se in gioco ci fosse un problema di eguaglianza di diritti e non invece una concezione antropologica fondamentale per l’esistenza della società. «Un inganno», l’ha definita il cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, «una confusione delle genealogie, degli statuti e dell’identità che va a scapito dell’interesse generale», per il gran rabbino di Francia Gilles Bernheim. La cosa più interessante è che le voci della Chiesa cattolica e dell’ebraismo hanno dato il via a una discussione pubblica non più definibile nei termini della vecchia contrapposizione fra religione e laicità, fra Stato e Chiesa. In Francia è scattata una mobilitazione civile che ha rotto antichi steccati e si pone sul terreno di una laicità feconda e positiva.
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Corsera 10-1-13
L'Europa e il populismo di Pilato
I fini della natura e della ragione a confronto con la fede nel pensiero del filosofo Robert Spaemann e del cardinale Ruini
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Avvenire 7 gennaio 2012
MOBILITAZIONE
Titolo Articolo
Lo scontro sulle nozze gay entra nelle scuole francesi
A una settimana dalla giornata nazionale di manifestazioni contro la bozza di legge socialista sulle nozze e adozioni gay, il clima si surriscalda in Francia. Nonostante il fronte della protesta sia particolarmente trasversale, includendo credenti e non, tutte le principali religioni, intellettuali e persino esponenti di associazioni gay, l’esecutivo ha inviato nelle ultime ore avvertimenti molto espliciti all’indirizzo preciso del mondo cattolico, indicando in particolare che non tollererà «derive» all’interno delle scuole cattoliche sotto contratto con lo Stato, ovvero la stragrande maggioranza.
Ieri, il presidente François Hollande in persona ha appoggiato la strategia del ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon, che ha inviato una circolare ai provveditori per chiedere «massima vigilanza» verso gli istituti cattolici, in modo da evitare «fenomeni di rifiuto e di stigmatizzazione omofobi».
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Avvenire 8-1-2012
LA CAMPAGNA «UNO DI NOI»
Titolo Articolo
«Difendere gli embrioni è una sfida culturale»
«È il momento in cui coloro che credono in determinate idee possono organizzarsi spendendosi in prima persona attraverso gli strumenti che la democrazia mette loro a disposizione. Prima ancora che una battaglia giuridica, la campagna europea "Uno di noi" vuole ribaltare un dibattito culturale contrario al diritto alla vita».
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CulturaCattolica.it
Natale, questione cattolica
Prima premessa: La favola di Babbo Natale.
Anni fa, in una scuola elementare australiana, (1) una supplente venne sospesa per avere rivelato ai suoi allievi che Santa Klaus non esiste, e che sono i genitori a portare i regali ai bambini. Un errore ritenuto imperdonabile: non pochi di quei genitori protestarono infuriati, e il Preside si vide costretto a chiedere l’intervento del Ministero della Pubblica Istruzione. Risultato: da quel momento tutte le scuole avrebbero dovuto attenersi ad una precisa indicazione: spetta ai genitori, e ad essi soltanto, rompere l’incantesimo di Babbo Natale.
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Fonte: Tempi.it
L’arcivescovo di Philadelphia: «La negazione religiosa in Usa ci farà svegliare in una tragedia»
Gennaio 4, 2013 Redazione
«I presupposti della Costituzione sono di natura religiosa: la loro minaccia cancellerà il modello americano non solo nel mondo ma anche negli Stati Uniti», spiega a Oasis Charles J. Chaput.
Pubblichiamo ampi stralci del contributo dell’arcivescovo di Philadelphia, Charles J. Chaput, tratto dal sito della fondazione Oasis (www.fondazioneoasis.org) sulla libertà religiosa in pericolo in America e nel mondo.