il Foglio - 7 febbraio 2014 - ore 06:59
Attacco totalitario al libero credo
Onu vs libertà religiosa, il manifesto intollerante e pol. corr.
Per giudicare dell’attendibilità, dell’indipendenza e dell’imparzialità della Comitato dell’Onu “per i diritti del fanciullo” che mercoledì ha sferrato il suo attacco in 67 punti al Vaticano, accusato in un rapporto di non rispettare svariati aspetti della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti dell’infanzia, il sociologo cattolico Massimo Introvigne invitava ieri sulla Bussola quotidiana a considerare il fatto che “uno dei diciotto membri, che ha funzione di vice-presidente, è stato designato dall’Arabia Saudita”. Noto esempio, ironizza Introvigne, “di tutela dei diritti umani in genere e di quelli dei bambini – e delle bambine – in specie”, che ben si accompagna alla “personalità più in vista, influente e nota del Comitato, la peruviana Susana Villarán, sindaco di Lima e cattolica ‘adulta’”, nota per il suo “attivismo a favore del ‘matrimonio’ omosessuale, dell’ideologia di genere e dell’aborto”.
Avvenire 3-2-2014
Parigi
Francia, fermata la legge anti-famiglia
Domenica, a Parigi e in altre grandi città europee, il popolo colorato e sorridente della Manif pour tous ha ancora una volta sbalordito tutti con la sua mobilitazione da record, spingendo ieri il governo francese a gettare almeno per il momento la spugna a proposito del temuto progetto di legge “Famiglie”. Il passo indietro dell’esecutivo è stato reso noto nel tardo pomeriggio, dopo una riunione di crisi a metà giornata fra il presidente François Hollande e il premier Jean-Marc Ayrault. La «bozza di tutti i pericoli», come l’hanno definita domenica i cortei della Manif, era programmata inizialmente ad aprile, subito dopo le elezioni comunali. Ma l’esecutivo ha appena comunicato che, «per ragioni di agenda parlamentare molto densa», il progetto sarà riconsiderato non prima dell’anno prossimo.
Per il popolo della «familofilia» non si tratta ancora di una vittoria definitiva. Ma ieri sera, pur evitando ogni tono trionfale, la Manif ha comunque mostrato la propria soddisfazione di fronte a questo primo autentico passo indietro del governo socialista. Alla vigilia della manifestazione di domenica, persino alcune Ong della cordata sembravano un po’ scettiche, dietro le quinte, sulla possibilità che la giornata potesse tradursi nuovamente, come l’anno scorso, in un travolgente fiume variopinto per le strade di Parigi, oltre che a Lione e in diverse altre grandi città europee. E invece, la Manif ha attirato sulle sponde della Senna mezzo milione di persone, oltre che 40mila a Lione, secondo gli organizzatori: una risposta popolare che ha sbalordito di certo soprattutto il governo socialista, accusato dal movimento di aver trasformato rapidamente la Francia nel principale ricettacolo di tutti i rischi, ormai di portata europea, contro i riferimenti antropologici millenari della famiglia e dei legami filiali naturali.