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I TRE POTERI CHE GOVERNANO IL MONDO

di Louis Salleron
© Il non primato dell’economia
, Volpe, 1978

 

Quando, senz'altra precisazione, si dice: il Potere, tutti capiscono: il Potere politico. Non è un'opinione, è un fatto. Mille espressioni lo provano. Prendere il Potere, esercitare il Potere, battersi per la conquista del Potere, si tratta sempre del Potere politico.

Se ne può dedurre che, hic et nunc, il Potere politico è il Potere per eccellenza. Cosa vuol dire? Vuol dire, probabilmente, il Potere supremo o il massimo Potere. Potere supremo: il Potere più alto nella gerarchia sociale. Il massimo Potere: il Potere più potente, che ha il maggior peso sulla società.

Allo stesso tempo, si manifesta la sua relatività. Se il potere è solo il Potere supremo, è chiaro che esistono altri Poteri inferiori. Se esso è il massimo, è chiaro che ne esistono di minori. E' vero che talvolta si parla di Potere assoluto. Semplice epiteto che sacralizza e tende a unire il supremo e il massimo, affinché nessun altro Potere sussista sotto di lui o a lato. Proiezione di un'idea - timore e speranza - che confessa implicitamente una realtà contraria.

Non esiste il Potere. Esistono solo dei Poteri.

Il problema è di sapere, tra gli innumerevoli Poteri che vengono esercitati nella società, se vi sono dei poteri principali e quali sono.

A partire da questo, occorrerebbe distinguere ancora: ciò che dovrebbe essere e ciò che è. Ci limitiamo qui a considerare i fatti, ciò che è. Il Potere è un fatto. I Poteri sono dei fatti. E' nella realtà che discerniamo i tre Poteri i quali, a lungo termine, governano il mondo: il Potere spirituale, il Potere politico e il Potere economico. Diciamo: a lungo termine, cioè nel corso dei secoli e dei millenni e non degli anni e delle decine di anni. Ciò significa che quando consideriamo la Storia, e quando colleghiamo l'Attualità alla Storia, vediamo che le strutture permanenti del Potere rivelano un Potere a tre aspetti: lo spirituale, il politico, l'economico.

(Apriamo una parentesi. In luogo di questa struttura trinitaria del Potere, si potrebbe proporre una struttura binaria. In effetti, da un punto di vista filosofico, si può dire che, essendo l'uomo e la natura i due termini ultimi della società, in definitiva solo due Poteri rimangono a fronteggiarsi: il Potere dell'uomo sulla natura e il Potere della natura sull'uomo. Il giuoco dialettico dello spirito e della materia rende conto della Storia dell'Umanità in seno all'Evoluzione universale. Lo si può dire, se si vuole. Ma questo è solo l'enunciazione di una verità evidente in cui non si manifesta affatto la specificità della società umana: l'uomo è un animale politico. Bisogna dunque considerare e studiare il fenomeno del Potere nella sua realtà politica).

Il Potere spirituale

 

Dei tre Poteri maggiori che governano il mondo, il più importante è il Potere spirituale. Vale a dire, il Potere dello spirito.

Che cosa bisogna intendere per "spirito "? Tutto quel che distingue l'uomo dall'animale nella gerarchia ascendente della vita: dal minerale al vegetale, dal vegetale all'animale, dall'animale all'uomo.

La diversità spirituale è infinita. Consideriamo la fede e l'intelligenza. Nell'intelligenza distinguiamo: la filosofia e la scienza.

La fede, la filosofia e la scienza sono i tre aspetti del Potere spirituale che, più di ogni altro Potere, governa il mondo da quando il mondo esiste.

Ancora una volta, questa non è un'opinione, è un fatto. Ai nostri giorni come cento anni fa, tra mille anni, cinquemila anni e oltre, i grandi e piccoli gruppi sociali si definiscono e si distinguono dai loro caratteri spirituali. Le civiltà sono anzitutto delle realtà di ordine spirituale. I grandi fondatori dell'umanità sono dei capi spirituali. La fede, la religione, il sacro, compongono una realtà primordiale dello spirito umano che incarnano un piccolo gruppo di uomini eccezionali, il Potere dei quali si impone con la parola e con l'esempio.

In che consiste questo Potere? Esattamente: in niente. Voglio dire: in niente di ciò che evoca normalmente l'idea di Potere, in cui trapela sempre il potere di costringere con i mezzi fisici. Via via che è più elevato, più puro, più essenziale, il Potere spirituale è spogliato di poteri materiali. A questo riguardo, per noi cristiani, Gesù Cristo è il Potere supremo del non-Potere assoluto. Egli parlava " come qualcuno che ha autorità" - dice il Vangelo. Lo spirito parlava allo spirito, con la sola autorità della persona. Tutti gli altri Poteri ne furono progressivamente sommersi. E, sia pure in grado minore, non altrimenti esercitarono il Potere un Buddha, un Confucio, un Socrate e, anche ai nostri giorni, un Gandhi.

Se si osserva la sua durata e la sua espansione, è innegabile che il Potere religioso è il maggiore dei Poteri spirituali.

Immediatamente al disotto di esso è il Potere filosofico, che è il Potere intellettuale applicato alla conoscenza profonda dell'uomo e della natura. E' un potere essenzialmente creatore e, a questo riguardo, poetico quanto metafisico. Omero e i tragici greci sono altrettanto filosofi che Platone e Aristotele. Comunque sia, se ci limitiamo al mondo moderno, chi può contestare che Descartes, Kant, Hegel, ne siano i creatori?

C'è infine il Potere scientifico. E' un potere spirituale, In quanto e un Potere dell'intelligenza. Ma, in rapporto al Potere religioso e al Potere filosofico, esso offre la particolarità di non esercitarsi direttamente da spirito a spirito, ma indirettamente, per effetto retroattivo, per "feed back", in quanto, esercitandosi sulla natura, ha degli effetti sulla società e sulle idee. Basta pensare alla rivoluzione industriale per verificare il suo impatto sull'organizzazione sociale. Basta pensare alla rimessa in causa delle concezioni tradizionali sul cosmo, la genetica, l'atomo, la materia, per verificare il suo impatto sulla filosofia, e anche sulla religione.

Potremmo prolungare all'infinito il nostro studio sul Potere spirituale, nel suo insieme e nei suoi diversi aspetti, ma ci è sufficiente constatare il suo. primato. Del resto, la crisi che scuote il mondo e lo scrolla fino alle fondamenta è così visibilmente una crisi spirituale che in verità nessuno ne dubita né lo contesta. Appena si evoca la crisi economica, se ne vede la radice nella crisi politica, e appena si evoca la crisi politica se ne vede la radice nella crisi spirituale. I Poteri crollano e vacillano a tutti i livelli perché il loro fondamento, il Potere spirituale, non risponde alle nostre aspirazioni. Non si parla d'altro che della " morte di Dio" e della " morte dell'Uomo ". Tutto sembra dissolversi. Chi aspetta l'ordine, la giustizia, la pace e la libertà dal " progresso della scienza"? Chi spera qualche cosa dalle soprastrutture paradisiache generate dalle infrastrutture dell'informatica e del nucleare? Carenza o deviazione, il collasso del Potere spirituale ci rivela la sua importanza e la sua natura. Per averlo rifiutato o averlo pervertito, ci troviamo ridotti alla scelta tra la schiavitù o la morte.

Il Potere politico

 

Il Potere politico, è, l'abbiamo detto, il Potere per eccellenza. Il suo carattere proprio è la costrizione, cioè l'uso della forza o la minaccia di usarla. E', a questo riguardo, l'opposto esatto del Potere spirituale. Questo, anche se, nella sua crescita, ricorre a un apparato di costrizione, esclude, nel suo principio e per sua natura, ogni forza fisica. Esso agisce con la pura autorità personale dello spirito e va da persona a persona. E' il solo Potere costitutivo della realtà sociale che parte dall'individuo per 'giungere alla società. Mentre antologicamente esso discende dall'alto verso il basso - dallo spirito alla materia, dal metafisico al fisico - sociologicamente sale dal basso verso l'alto, dall'individuo alla società. Si potrebbe dire, da questo punto di vista, e con linguaggio analogico, ch'esso è il solo Potere integralmente " democratico ". Nessuno, almeno all'inizio, vi costringe a essere cristiano, buddista, o ateo; nessuno vi costringe a essere tomista, cartesiano, spinoziano o hegeliano. E' in questo senso che si può dire che "le idee dirigono il mondo" .

Il Potere politico, al contrario, non si concepisce senza la forza. In se stesso, è l'espressione della necessità. L'uomo è un essere individuale e sociale. In quanto è sociale, deve organizzarsi. L'organizzazione esige un Potere per assicurare, contemporaneamente, il " bene comune ", cioè le condizioni di vita del gruppo sociale, e la protezione dei diritti individuali che, in parte dipendono dalla società e, in parte, sono in conflitto con essa. Il Potere politico è la forza messa al servizio di questo arbitraggio permanente che, nelle sue regole, si chiama il Diritto e, nel suo principio, la giustizia. Il Diritto e la Giustizia - Jus et Justitia - sono della stessa essenza e procedono dalla stessa Idea, frutto del Potere spirituale." Ogni politica, anche la più rozza - scrive Paul Valéry - suppone una idea dell'uomo ". Tale idea dell'uomo, tale politica, tale Potere politico.

Ogni Potere tende sempre necessariamente a raggiungere il limite estremo delle sue possibilità, cioè della propria essenza. Il Potere politico tende dunque, di per sé, a utilizzare al massimo i mezzi della forza. Ma si scontra con altri Poteri che lo ostacolano: il Potere spirituale anzitutto, ma anche tutti i Poteri che procedono dalla natura individuale e sociale dell'uomo. Questi Poteri di resistenza al Potere politico assoluto vengono insieme fusi sotto il nome di Libertà. La società, al suo vertice, appare come Potere; alla sua base, appare come Libertà. Chi dice Potere, vede anzitutto la società politica organizzata. Chi dice Libertà, vede anzitutto l'individuo nella sua resistenza alle costrizioni della società politica organizzata. Al limite, Libertà vuol dire Libertà individuale, come Potere vuol dire Potere politico. In definitiva, Potere e Libertà sono una sola e medesima cosa, ma vista dall'alto al basso quando si tratta di Libertà. Buono o cattivo, l'equilibrio sociale è fatto dal giuoco dei poteri e delle libertà. Ogni Potere è, per colui che lo esercita, una Libertà di fronte ad altri Poteri e altre Libertà. Ogni Libertà è, per colui che ne beneficia, un Potere di fronte ad altre Libertà e altri Poteri. Tuttavia non esiste uguaglianza naturale tra tutti i Poteri e tutte le Libertà. Il Potere politico è, per posizione, il più forte. Secondo " l'idea dell'uomo" che gli è propria, esso si sforza dunque di organizzarsi e di organizzare la società in modo tale che i rapporti tra tutti i Poteri e tutte le Libertà siano stabiliti secondo i principi della Giustizia concretizzati dal Diritto e garantiti dalla Forza.

Tale è il Potere politico, secondo in dignità e in efficienza durevole in rapporto al Potere spirituale, ma primo in ogni momento nell'ordine concreto perché riunisce, coordina e attualizza la totalità delle energie umane, secondo la vocazione individuale e sociale dell'uomo.

Il Potere economico

 

Può sembrare strano al filosofo che si metta il Potere economico nel rango delle grandi categorie di Poteri. Se, nel campo delle idee pure, si trova solo una ripartizione binaria del Potere - quello dell'uomo e quello della natura - sembra che nel campo della società organizzata, la ripartizione sia ugualmente binaria. In un certo modo, la si è vista sempre così, sotto le denominazioni classiche di Potere spirituale e Potere temporale. Ripetiamo che questa ripartizione binari a è perfettamente ammissibile. (Tutte le classificazioni, in tutti i campi, sono sempre ammissibili quando siano giustificate da motivi validi). Tuttavia, la distinzione tra Potere spirituale e Potere temporale è una distinzione di Chiesa. La Chiesa cattolica ha fissato le frontiere del campo che le è proprio e di quello che non è il suo. Questo è il campo del temporale. Non è necessario andare oltre. Dio e Cesare. Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Distinzione politica di sovranità, che comporta distinzione di Potere. Ma nel Vangelo, lo stesso Cristo fa questa distinzione quando vogliono trascinarlo sul terreno politico per perderlo. Altrimenti, ciò che Egli oppone sempre al Regno di Dio è la ricchezza. Nessuno può servire due padroni, Dio e Mammona. Guai ai ricchi! E' più difficile che un ricco entri nel Regno dei Cieli che un cammello passi per la cruna di un ago, ecc., ecc. Perché? Perché i ricchi " hanno già avuto la loro ricompensa ". Sulla terra. Beati quindi i poveri. Cristo precisa: i poveri in spirito, tutti coloro che hanno lo spirito di povertà, siano essi ricchi o no, purché essi non siano attaccati alle loro ricchezze e ne facciano buon uso e se ne separino puramente e semplicemente.

La ricchezza è un Potere, diretto sui beni, indiretto sugli uomini. Ma è possibile identificare il Potere economico alla ricchezza? Bisognerebbe sapere che cosa è l'Economia. I vecchi manuali classificavano le attività economiche in attività di produzione, di scambio e di consumo. Quale rapporto esiste tra la ricchezza e questa attività? Quale è il rapporto tra il Potere di consumo e il Potere della produzione?

In senso più generale, l'attività economica è un'attività trasformatrice della natura per ottenerne dei beni, bona, cose buone per l'uomo - e per moltiplicarle. Il lavoro, l'invenzione, l'innovazione, l'organizzazione, sono le caratteristiche dell'attività economica. Questa attività si esercita diversamente secondo le capacità di ciascuno e le risorse locali (acqua, suolo, clima, ecc.). Lo scambio assicura la ripartizione dei compiti e dei prodotti. La moneta permette lo scambio; è il vinculum substantiale dell'Economia. Ma la moneta, diciamo il " denaro" fa la ricchezza. Dapprima effetto, poi causa dell'attività economica, il denaro ha un Potere di fatto considerevole nella società. E' il Potere economico, Potere privato, che assicura una libertà eccezionale di fronte al Potere politico, Potere pubblico, e che può giungere a tenere questo in scacco quando diviene ricchezza immensa.

Il Potere economico è un fatto. E' il fatto sociale privato per eccellenza. Sempre e ovunque, esso è esistito come una componente essenziale nella società. Negarlo non serve a nulla. E' un male? E' un male nella misura in cui un fatto sociale universale nel tempo e nello spazio è un male. In breve, è un male come la natura umana che, certamente, è sotto molti aspetti cattiva, ma non lo è essenzialmente. E' la storia del peccato originale. Se non ci si crede, basta trovare un'altra parola per evocare la stessa realtà.

Il Potere economico gode oggi di un curioso privilegio. Lo si considera, infatti, come il Potere onnipotente, sia che gli si imputino tutti i mali di cui soffriamo, sia che si conti soprattutto su di esso per salvare il mondo dalla crisi in cui è sprofondato. Esso non merita né questo eccesso di indegnità, né questo eccesso di onore. E' il Potere importante, ma non è il più importante e non lo è mai stato nella Storia. Non è mai stato dominante, né per il bene, né per il male, e ai nostri giorni meno che mai. Per il male? Esso non ha scatenato le due ultime guerre, né è responsabile dei forni crematori nazisti o del Gulag comunista. Per il bene? Esso fa il suo mestiere di creare ricchezze, ma non ha risolto né risolverà i grandi problemi di giustizia sociale per l'equilibrio interno delle nazioni e per l'equilibrio internazionale. Se, peraltro, consideriamo la situazione delle grandi nazioni europee, si può dire che il Potere economico trionfi in Gran Bretagna, in Germania, in Francia, in Italia? Soffre piuttosto, per esercitarsi beneficamente, delle manchevolezze del Potere politico e del Potere spirituale, senza i quali si volge esso stesso in anarchia. In Russia è sotto il controllo di un Potere totalitario che, per mezzo del Potere politico, lo domina come domina il Potere spirituale. Negli Stati Uniti, dove la sua forza è eccezionale, nondimeno rimane subordinato al Potere politico; e se si esercita potentemente all'esterno, è ancora nella misura in cui i Poteri spirituali e politici sono ovunque deteriorati.

Un ordine da restaurare

 

L'ordine del mondo è legato all'equilibrio dei tre grandi Poteri - spirituale, politico, economico - e all'equilibrio della moltitudine di Poteri subordinati che debbono dominare e regolare questi tre Poteri fondamentali.

Oggi si è molto sensibili ai Poteri dei mass media, dei sindacati, dei gruppuscoli anarchici, della burocrazia, della tecnocrazia, ecc. Questi Poteri sono effettivamente divenuti dei " Poteri paralleli" ai tre Poteri di base, che si sono alterati e indeboliti a causa del misconoscimento dei principi sui quali si fondano e si giustificano. Bisogna anzitutto lavorare alla restaurazione di questi principi. Se non ci si applica a questo, le conseguenze, insegnate dalla Storia come dalla ragione, sono prevedibili. L'anarchia aumenterà e finirà come finisce ogni anarchia: con la dittatura della forza o con la notte di un caos europeo che non lascerà alla civiltà che la dubbia chance di rifiorire su altri continenti.